RIAD – Ancora una volta torneo extralusso. Ancora una volta Riad. Ormai le nuove frontiere dello sport mondiale, quel Medioriente e quel mondo Saudita, ha messo le mani pure sul tennis. Ecco che oggi parte il Six Kings Slam, il grande Slam dei sei Re, tradotto nella maniera britannica più semplice. Il torneo tra i più forti del momento, quelli più mediatici, quelli che hanno vinto di più.
Non è una kermesse ufficiale in termini ATP, non cambierà nulla a livello di ranking, ma è per l’appunto quella competizione con cui il mondo Arabo si porta il grande tennis a casa, per quattro giorni, per un torneo completamente a sé stante, staccato dalla quotidianità degli altri 362 giorni dell’anno. Un torneo che attrae perché paga cifre altissime, come l’anno scorso: un milione e mezzo a partecipante per sei partecipanti, addirittura un montepremi complessivo di sei milioni di dollari al vincitore.
Ci sono due playoff, una sorta di quarti, per le due semifinali. Sinner parte dai quarti e proprio stasera alle 20.00 affronterà Tsitsipas, chiamato per l’infortunio di Draper. Ad aspettar il vincente del piccolo quarto c’è Djokovic, in semifinale. Dall’altra parte del tabellone c’è Alcaraz, già in semi. Si vaglia il coefficiente di Slam vinti, non l’attuale ranking ATP: ecco perché c’è Djokovic già in semifinale e non Sinner. Un torneo che, filo conduttore d’articolo, quasi per orgoglio saudita non c’entra nulla col circuito ATP.
Curiosità azzurra, naturalmente, tutta per Jannik, che si ripresenta da campione in carica. Da capir come starà dopo la serie di crampi accusata a Shanghai, quella che l’ha costretto al forfait già contro Griekspoor. Si gioca in quattro giorni: competizione mozzafiato tutta da gustarsi che chiuderà i battenti già nel weekend. Competizione extralusso che per la prima volta sarà visibile su Netflix, che s’è aggiudicata i diritti a peso d’oro.

