Arte, storia e mistero a Viterbo: la Flagellazione di Sebastiano del Piombo compie 500 anni
Cultura e Spettacoli
17 Ottobre 2025
Arte, storia e mistero a Viterbo: la Flagellazione di Sebastiano del Piombo compie 500 anni
L'opera, preservata nel Museo dei Portici di Piazza del Plebiscito, rappresenta uno dei più grandi tesori della Città dei papi

di Diego Galli

VITERBO – Quest’anno si celebra 500° anniversario della lettera di Sebastiano del Piombo a Michelangelo, un documento che testimonia la conclusione di una delle opere più intense e drammatiche del Rinascimento italiano: la Flagellazione di Cristo. Un capolavoro che non è solo straordinario per la sua pittura, ma anche simbolo della collaborazione tra due dei più grandi artisti della storia.

Dopo la morte di Raffaello nel 1520, Sebastiano Luciani, detto del Piombo, divenne protagonista della scena artistica romana. Negli anni precedenti al 1531, quando avrebbe assunto la carica di piombatore pontificio, era nel pieno della sua creatività, e fu in questo periodo che nacque la Flagellazione, commissionata da mons. Giovanni Botonti per la chiesa di Santa Maria del Paradiso a Viterbo.

Museo dei Portici, Piazza del Plebiscito

La lettera inviata a Michelangelo nel 1525 rivela il carattere unico dell’opera: Sebastiano chiedeva il parere del maestro, poiché non era ancora stato raggiunto l’accordo sul compenso con il committente. Dietro la solitudine di Cristo legato alla colonna si cela così una storia di stima, dialogo e collaborazione tra due menti straordinarie.

La tavola deriva dall’affresco realizzato da Sebastiano tra il 1516 e il 1524 nella cappella Borgherini in San Pietro in Montorio a Roma, ma con varianti importanti: le figure si riducono a tre, concentrando tutta l’attenzione su Cristo, immerso in un’atmosfera di sofferenza e solitudine. Il fondo scuro accentua la drammaticità, mentre la luce che illumina il corpo di Cristo diventa simbolo di dolore, redenzione e speranza.

Oggi, questa straordinaria opera è conservata al Museo dei Portici di Viterbo, sede distaccata del Museo Civico “Luigi Rossi Danielli”, al piano nobile del Palazzo dei Priori, nel cuore della Città dei Papi. Viterbo, con il suo centro storico medievale, i palazzi antichi e l’atmosfera sospesa tra storia e spiritualità, offre il contesto perfetto per riscoprire il Rinascimento attraverso Sebastiano del Piombo. Accanto alla Flagellazione, i visitatori possono ammirare anche la Pietà dello stesso artista, entrando in un percorso che intreccia arte, storia e devozione. Le visite guidate permettono di comprendere la genesi dell’opera, il dialogo con Michelangelo e l’epoca in cui nacque, trasformando la visita in un’esperienza culturale completa.

Nel 1525 Sebastiano scriveva a Michelangelo: la Flagellazione era pronta per essere giudicata. Cinquecento anni dopo, quella stessa tavola continua a parlare al pubblico con la stessa forza, ricordandoci che l’arte non invecchia mai e che la collaborazione tra grandi menti può generare capolavori senza tempo. Viterbo, con la sua storia millenaria e i suoi tesori artistici, invita a un viaggio tra arte e memoria, e il Museo dei Portici è senza dubbio una tappa imperdibile per chi vuole toccare con mano la magia del Rinascimento e ammirare da vicino la maestria di Sebastiano del Piombo.

L’ingresso del Museo dei Portici