PISA – Non è iniziata nel migliore dei modi la settima giornata di campionato. Non nel mondo in cui Lega e Serie A avrebbero voluto brindare alla ripartenza del campionato con un carnet, per tutto il weekend, a livello di prestigio di gare da leccarsi effettivamente i baffi. Perché proprio prima di uno dei primissimi anticipi del sabato, quello tra Pisa e Verona, purtroppo la mera cronaca sportiva s’è ancora una volta trasformata in mera cronaca pura, purissima. Che ben poco dovrebbe, siamo sempre alle solite, aver a che far con lo sport.

Era già di per sé una partita ad alto rischio, rivalità storica, non però per matrice sportiva, bensì politica. Frangia più ultras della tifoseria gialloblu d’estrema destra, ideologie politiche opposte in quella nerazzurra. E tanto per cambiare, nonostante l’Osservatorio avesse imposto la gara proprio per premesse di giorno, fioccano scontri. 1200 tifosi nel settore ospiti dell’Hellas, contingentarli non è stato evidentemente agevole. Per nulla.

Scontri roventi proprio a due passi dalla Torre di Pisa: all’ora di pranzo, a poche ore dalla sfida, le due tifoserie sono entrate in contatto a via Piave, vicino Piazza dei Miracoli, percorso nevralgico in direzione dell’Arena Garibaldi. E’ dovuta intervenir pesantemente la polizia per dividere le fazioni: utilizzati lacrimogeni per sedare la ressa, un vero e proprio inferno che causato danni a cassonetti ma soprattutto automobili.