RIAD – Il cielo è ancora una volta tutto azzurro sopra Riad. Brilla la stella di Jannik Sinner, che torna la stella più luminosa del tennis mondiale, per una notte. Ma soprattutto quella più ricca. Una vittoria, o meglio una vincita, da record assoluto. Perché saranno oltre 6 i milioni di dollari che quest’anno incasserà per aver vinto, ancora una volta, il Six Kings Slam, la competizione extralusso d’Arabia.

Una vittoria che in questo specifico momento, seppur non in termini di ranking ATP, vale doppio. Perché fiocca nel periodo d’oro di Carlos Alcaraz (che aveva vinto più finali o scontri diretti, tra i due, nell’anno solare), che con ogni probabilità chiuderà l’anno di numero uno al mondo. Annichilito stavolta il mostro spagnolo, che forse non aveva mai sofferto o subito l’altoatesino in questa maniera. Si chiude in poco più di un’ora la finalissima più attesa da sceicchi e reali sauditi. Finisce 6-2 e 6-4 per due set a zero che anche in termini di proporzioni non ammettono repliche.

Un Sinner semplicemente perfetto. Pure bello, nell’espressione. Come ammetterà Alcaraz nel post gara, in un duello anche per questo sempre più generazionale e destinato in questa maniera ad onorare lo sport il prossimo decennio, queste prestazioni spingono ad allenar pure il miglior al mondo sempre di più. E chissà, spingendosi così reciprocamente, che livelli possano raggiungere. Sinner, quando gioca così, sembra davvero praticar ping-pong. Bello, perfetto, letale. Nella risposta, straordinario. Proprio in questa specifica sfumatura, tra le gare più gloriose dell’ultimo decennio.

Ed ancora una volta l’Arabia si inchina a Re Jannik. 2024 e 2025, il bis è servito. A differenza di Alcaraz, partendo pure dai quarti. In 48 ore demoliti prima Djokovic che Carlos. Insomma, non sarà più numero uno, almeno al momento, ma ben poco importante. Sinner orgoglio italiano, davanti ai riflettori più ricchi del Pianeta.