ROMA – Lotito insiste. E proprio in queste ore, ma con ogni probabilità un’attesa che sarà destinata a restar tale per settimane nella speranza di non prorogarsi oltre il mese, aspetta una risposta da Gualtieri e Roma Capitale. Nonostante pareri negativi e politicamente un progetto iniziale che non rispolvera entusiasmo anzi, bensì, decisamente critiche, il patron della Lazio va dritto per la sua strada: vuole il Flaminio.
Ma chiaramente, ambisce alla sue condizioni. E proprio nelle ultime ore spunta un aspetto non indifferente sul quale il presidente biancoceleste sta spingendo, aspetto che può diventare discriminante per capire se andare fino in fondo o meno. Ha chiesto il diritto di superficie, non la semplice concessione, proprio per aver la possibilità di patrimonializzare l’impianto e la sua riqualificazione, anche per presentarsi alle banche con una posizione di maggior forza per l’intervento ammontante sui 430 milioni di euro.
Gualtieri studia. O meglio, lascia studiare. Ha passato la palla all’avvocatura legale che proprio in queste ore sta scrutando le carte. Una volta che al Campidoglio avranno preso una decisione definitiva, se avallare o meno a questo punto la richiesta di Lotito, invieranno una PEC con risposta ufficiale alla Lazio. E da lì si scopriranno le carte e si capirà molto di più. Se dovessero avallare la richiesta, il patron spingerebbe ancor più forte e punterebbe addirittura al 2027.

