VIENNA – E’ stato il 500 più italiano dell’anno. Senz’altro. Con Berrettini fino ai quarti di finale, lo stesso Lorenzo Musetti fino alle semifinali, un sogno di una finale tutta azzurra pertanto coltivato fino all’ultimo respiro.
Finale dove da qualche ora aveva già strappato l’accesso, tanto per cambiare, il numero due al mondo: Jannik Sinner. Centra l’ottava finale ATP dell’anno e potrà subito sollevare un altro trofeo dopo il Six Kings Slam, ricchissimo e mediatico, di settimana scorsa in Arabia Saudita. Jannik ha vendicato Berrettini, lanciando un bacino al tennis azzurro, nonostante quella rinuncia alla Davis che continua a far rumore. Ha vendicato “Martello” perché ha sconfitto proprio De Minaur, che ai quarti aveva avuto la meglio del capitolino. In poco meno di un’ora e mezza due set a zero: 6-4 e 6-3, straordinario rendimento sul cemento.
In tanti sognavano la finale tutta azzurra ma Musetti, nonostante una settimana a livello Finals, si deve arrendere al tedesco Zverev. Lotta, combatte, resta in piedi fino alla fine, ma si deve arrendere 6-4 e 7-5. Esattamente come l’anno scorso Berrettini esce ai quarti e Musetti in semifinale, a Vienna. Ma stavolta c’è un aspetto leggermente differente: in finale c’è Sinner. Che sente l’odore del sangue e domani, alle 14, punta a divorarsi pure Zverev.
