ROMA – E’ la notte di Toma Basic. Tra prestiti, susseguirsi di percorsi tecnici che l’hanno sempre ignorato, anni fuori rosa e fuori lista, ma sempre lì, a testa bassa, su ogni contrasto dietro le quinte quando a Formello. Mercato bloccato e la storia cambia: torna in lista, quindi emergenza, quindi titolare, quindi fendente alla Juve da mera mezzala sarrista, Lazio che batte 1-0 la Vecchia Signora e regala finalmente una gioia prestigiosa al suo popolo. Sempre al suo fianco, nonostante tutto. La Lazio si rialza e la Juve affonda, ancora. Basta un fendente in avvio: Juve troppo lenta, compassata, prevedibile, ancora mesta sconfitta senza mordente. Proteste bianconere per presunto rigore su Conceicao, ma non basta: troppo poco. Tudor pesantemente in discussione. La Lazio, necessità virtù e favola Basic, ritrova quella compattezza, squadra corte, stile Sarri. Si ritrova, si rispecchia. Pur ed a maggior ragione tra mille difficoltà, dove senza mercato perde i pochi pezzi grossi per infortunio ed è costretta a rilanciare, proprio come Basic, riserve e calciatori per anni fuori dai piani. Orgoglio, Formello. La bellezza del calcio e di uno dei suoi fattori più intrinsechi, in questo caso quanto in poco tempo possano cambiare storie e destini.
Ed a proposito di storie e destini, appesa un filo la seconda era fin qui quasi disastrosa di Stefano Pioli a Firenze. Col Bologna che impartisce lezioni al Franchi e che troverebbe pure quel 0-3 che chiuderebbe contesa e forse l’avventura dell’ex Milan alla guida viola, ma il Var cambia ogni orizzonte: annulla e sancisce due rigori proprio alla Fiorentina, Gudmundsson e Kean si sbloccano e riscuotono 2-2 che significa almeno un punto che forse, ma molto forse, può esser ultimo barlume di luce e ripartenza. Per il Bologna veleni, polemiche e grossi grossi rimpianti: chissà dell’aver perso due punti così inciderà sul cammino felsineo.
I riflettori più importanti della serata d’A non possono che però tornare sulla Roma, che stavolta anche esprimendo decisamente di più a livello di espressione tecnica vince e convince: 1-0 in casa Sassuolo nel segno di Dybala, sulle orme del secondo tempo con l’Inter, 18 punti come Conte e Gasp lassù, col Napoli a quota 18 controscavalcando le milanesi.
Rimpianti Verona: rimonta Cagliari al Bentegodi, 2-2 all’ultimo respiro. Non ne va bene una al Genoa che resta in fondo: rimontata pure a Torino, 2-1 con zampata Maripan e finalmente continuità granata, nel finale Cornet divora e Paleari diventa eroe. Martedì già turno infrasettimanale.

