Sermoneta – Rogo doloso in abitazione della ex, intossicato il figlio
Cronaca
27 Ottobre 2025
Sermoneta – Rogo doloso in abitazione della ex, intossicato il figlio

Proprietaria casa era già in struttura protetta

SERMONETA – Indagano i carabinieri del nucleo operativo radiomobile di Aprilia sull’incendio scoppiato nella notte tra venerdì e sabato in un appartamento seminterrato nel Comune di Sermoneta, a due passi da Latina. Dopo che i vigili del fuoco hanno domato le fiamme, infatti, i militari hanno rinvenuto i resti di una bottiglia con del liquido infiammabile, accertando l’origine dolosa del rogo che ha completamente distrutto l’abitazione. Il fumo nero sprigionato dall’incendio, tra l’altro, è stato inalato da un ragazzo di 24 anni che si trovava dentro insieme alla sua fidanzata, e che è stato trasportato all’ospedale Santa Maria Goretti, dove è stato dimesso con una prognosi di quattro giorni da intossicazione da monossido. Si tratta del figlio della proprietaria dell’abitazione, da tempo ospitata in una struttura protetta insieme ad altri due figli minori a causa di atti persecutori e minacce da parte dell’ex compagno.

Secondo il ventiquattrenne, l’episodio sarebbe da inquadrare proprio in tale contesto: quest’ultimo, infatti, ha raccontato ai carabinieri che chiunque abbia commesso il gesto era consapevole che dentro casa c’era qualcuno, dato che la luce e la televisione erano accese, ma soprattutto che né lui, né la sua compagna né la madre hanno avuto dispute con nessuno, ad eccezione dell’ex compagno della donna. Il ragazzo, inoltre, ha spiegato che dal 23 ottobre scorso il tribunale ha decretato l’affidamento esclusivo alla donna dei figli in comune con l’uomo e, inoltre, ha richiesto le analisi al Serd di Latina.

Ad intervenire in difesa dell’uomo, 44 anni, G.P. le sue iniziali, sono stati i suoi avvocati Massimo Frisetti, Annarita Libralesso e Alessandro Righi: “Si è dichiarato completamente estraneo ai fatti sin dalla perquisizione domiciliare avvenuta la notte stessa dell’evento – spiegano – ed è a completa disposizione della autorità giudiziaria”. Gli avvocati, inoltre, ricordano anche che l’8 luglio dello scorso anno il tribunale di Latina “lo ha assolto completamente dalle accuse – insussistenti – mosse nei suoi confronti dalla ex compagna, procedimento per il quale ha subito, ingiustamente, ben cinque mesi di custodia cautelare”.

I legali, infine, spiegano che “nel corso degli ultimi mesi, nonostante abbia una famiglia, ha ricevuto due distinte denunce le quali, essendo evidentemente prive di fondamento, hanno spinto il pubblico ministero ad avanzare – per entrambe – richiesta di archiviazione. Infine, il provvedimento adottato dal tribunale civile di Latina, lungi dall’aver affidato i due figli alla madre, ha, per converso, assegnato tale onere ai servizi sociali su richiesta del padre, imponendo la ripresa immediata delle visite tra i bambini e quest’ultimo, ed ha limitato la responsabilità di tutti e due i genitori”.