FORMELLO – Un’alba che certamente non è che sia stata di quelle più dolci, in casa Lazio. Un punto che non lancia la classifica, anzi, lascia i biancocelesti mestamente a metà classifica. Reti inviolate a Pisa: trasferta vicina, ma senza bottino pieno. L’ammissione di Sarri: questa è una squadra differente, deve far calcio differente, quindi bene continuità difensiva, ma sotto l’aspetto della proposta offensiva si poteva far molto di più.
Un anno di ricostruzione ma che senza mercato, per tanti aspetti, rischia di diventar di transizione. Un ultimo anno che segnerà tra l’altro, questo quanto trapelato nel post gara e che di conseguenza deve andar prender copertine più di altro (che ribadiamo, è stato mestamente poco), di uno dei calciatori più amati degli ultimi anni dal popolo biancoceleste: Pedro.
Già, perché Pedrito nel post gara lascerà intendere che questa sarà la sua ultima stagione alla Lazio. Contratto fino al 2026: dopo cinque anni, a 38 anni suonati, le strade si divideranno. Chissà se Pedrito vanta altro in mente, fatto sta che con ogni probabilità chiuderà la carriera altrove. Una dichiarazione che ha colto di sorpresa, perché fiocca quando domandato su altri temi: “La Lazio deve ambire sempre all’Europa, dobbiamo crescere.. questo sarà il mio ultimo anno, ma finché sarò qui aiuterò la squadra a chiudere più in alto possibile”.
Insomma, inequivocabile. La Lazio deve ricostruire. Per questioni anagrafiche, quel tempo, purtroppo, è arrivato. Quel tempo di dirsi è addio. Ma è stata grande storia d’amore. Con una stagione ancora tutta da giocare e per quanto possibile, risorse alla mano, da diversi.. a fine anno andrà tributato un saluto come si deve per uno dei più grandi campioni della storia recente biancoceleste.


