MILANO – Serie A senza tregua. Una giornata pronta a decollare già col sabato con anticipi decisamente gustosi, ma pronta calcisticamente ad esplodere domenica, quando confluirà nel match di cartello del decimo turno: luci a San Siro, c’è Milan-Roma. Sarà il posticipo domenicale di una settimana in cui calciofili e fantallenatori certamente non si possono lamentare, dopo tre turni e soprattutto quell’infrasettimanale ricchissima di contenuti.
Allegri contro Gasperini. Si conoscono, si conoscono da una vita. Non potrebbero esser più differenti: chi mastica saggezza, gestione di gruppo e risorse umane ed indipendentemente dal modo persegue ed insegue sempre la vittoria, chi sogna il trionfo passando dall’espressione calcistica, a tratti rivoluzionaria, come quella mostrata nella quasi decennale era atalantina, che l’ha consacrato lassù, nell’elité dei grandi allenatori italiani del nuovo millennio. Insomma, due grosse figure per un match d’altissima quota.
Ma chi in quest’avvio di stagione sta facendo l’Allegri, chi sapientemente sta portando a casa risultati anche di “corto-muso” per usare espressioni cari al lessico del livornese, è l’altresì navigato Gasp che, mentre implementa ed installa i suoi concetti legati all’espressione, intanto fa fieno in cascina. Ecco perché lassù, in testa e col beccuccio davanti, a questa sfida dei primi di novembre, arrivano i giallorossi. Al secondo grosso banco di prova dopo quello perso soltanto sul punteggio dopo l’Inter. 18 a 21, recita la classifica. Il Milan ha la possibilità di riagganciare immediatamente la Roma. Siamo soltanto agli albori di stagione, ma è già scontro diretto per l’obiettivo minimo rossonero e quello romanista, la Champions League. Sognando, sempre, qualcosa di più.
Rossoneri che hanno perso forse un pizzico di terreno col pari interno col Pisa ma lo stesso pari di Bergamo dimostra invece solidità. Non è un caso che pesino le assenze di Rabiot e Pulisic, due dei pezzi più importanti del team disegnato da Allegri. L’americano tornerà a Parma, il francese dopo la sosta. Max prepara la tela: non osa ancora Leao/Nkunku, Gimenez fuori significa Loftus e 3511. Equilibri e partita tattica all’italiana, Allegri a Milano è ripartito dalle fondamenta.
Dall’altra parte sì, esame probante e prestigioso, ma entusiasmo: tanti romanisti al seguito, Gasp vuol lanciare un messaggio al campionato, uscir da questi templi con prestazione di personalità dimostrando magari d’aver migliorato l’espressione creando la stessa mole di palle gol delle gare con Inter e Sassuolo significherebbe tantissimo. Dybala ancora falso nueve, probabile 352 di risposta più abbottonato, corsa Koné e Cristante ago. Non c’è da stupirsi se la prima frazione sia di studio ma basta una scintilla per cambiar l’ordine degli addendi ed imporre all’avversario rovesciar tutta la preparazione alla partita. Insomma, è Milan-Roma.

