Uno dei Monday Night più agghiaccianti e drammatici di sempre. Quello serbo, quello in SuperLiga, quello che narrava protagoniste Radnicki 1923 e Mladost Lacani. Scene disarmanti a metà primo tempo: Zizovic, tecnico bosniaco ex Borac con cui lo scorso anno tra l’altro sognò in Conference fino agli ottavi di finale, soltanto 44 anni ed una carriera all’orizzonte di speranze ed ambizioni, si accascia improvvisamente a bordo campo.

Si comprende subito che sia qualcosa di grave, un malore che traumatizza tutti i suoi calciatori, occhi sgranati, lacrime e preghiere. Partita chiaramente immediatamente sospesa. Dal cerchio attorno al tecnico arriva l’ambulanza, parte il trasporto d’urgenza in ospedale, ma non c’è più niente da fare.

Inutili i tentativi di rianimazione, Zizovic non c’è più. Si indaga clinicamente su quelle che possono esser state le cause di quel malore che poi risulterà fatale. Calcio serbo e comunità Radnicki, oltre a tutto il movimento bosniaco, sotto shock. Più in generale il calcio balcanico, e quindi tutta la grande famiglia di quello europeo.