L’Estate di San Martino resta credenza popolare e cristiana. Fin dal Medioevo, quella mitologica settimana novembre, mese prettamente autunnale di primi grandi freddi e grosse piogge, che però prima del grande gelo regala storicamente (quasi sempre, dati statistici confermano, seppur non siano presenti pure motivazioni scientifiche) qualche giorno di caldo. Che proprio la vecchia mitologia associava all’undici novembre, giorno del Santo.
Stavolta, in anticipo sulla tabella di marcia e sul tirreno come fosse un supplemento delle più classiche ottobrate romane, addirittura temperature primaverili. Miti, se non calde. Con picchi superiori ai venti gradi all’ora di pranzo di giornate ormai, da due settimane, purtroppo più corte complice ora solare.
Per questo, stavolta nessun articolo climatologico è dedicato ad alcuna allerta meteo. Splendide giornate previste da Ladispoli a Tarquinia, passando naturalmente per Civitavecchia, il suo lungomare, fino a Santa Marinella. Possibilità di far sport, di godersi passeggiate e pranzi all’aria aperta, di apprezzar le attrazioni del territorio, di rilanciar bambini e creature nei parchi giochi e rispolverar le ultime maniche corte. C’è addirittura chi sceglie gli ultimi tuffi a mare della stagione. Litorale del Lazio nord che richiama turisti, per un neoclassicismo della stagione estiva.
Unico difetto, oltre all’ora solare, è che purtroppo questo bel clima di caldi richiami abbraccerà con ogni probabilità soltanto i giorni infrasettimanali. Clima con cui le cittadine tirreniche si sono svegliate che perdurerà solo fino a giovedì sera: da venerdì, un abbassamento di pressione generale sul Tirreno che coinvolgerà Sardegna e Sicilie stesse, porterà rovesci su tutto il Litorale, clima più umido fino al weekend che macchierà l’illusione di potersi goder l’estate di San Martino per tutto il fine settimana.


