LATERA – È fissata per mercoledì 5 novembre l’udienza preliminare del processo ai sei operatori sociosanitari accusati di aver maltrattato ventuno ospiti della casa di riposo Villa Daniela di Latera.

L’indagine, condotta dai carabinieri su delega della procura di Viterbo, è partita nella primavera del 2024 dopo la denuncia di tre dipendenti della struttura. Gli investigatori, per verificare i sospetti, hanno installato telecamere nascoste e si sono infiltrati fingendosi operai.

Le immagini avrebbero documentato insulti, minacce e percosse contro gli anziani. Alcuni sarebbero stati imbottiti di sonniferi, lasciati senza cibo o legati ai letti. Tra le vittime figura anche un’85enne che avrebbe subito una violenza sessuale aggravata.

Lo scandalo è esploso il 21 gennaio di quest’anno, quando il pubblico ministero Flavio Serracchiani ha disposto sei misure cautelari: tre arresti domiciliari e tre sospensioni dalla professione. Dopo quasi sette mesi di custodia cautelare, i tre operatori ancora detenuti sono tornati liberi lo scorso 13 agosto.

Gli imputati – Carmine Battiloro, 24 anni, di Pitigliano; Marilena Clasar, 32 anni, di Marta; Mirko Tosi, 36 anni, di Tuscania; un 59enne di Ischia di Castro; una 31enne di Grotte di Castro; e un 49enne di Onano – sono assistiti da diversi legali del foro di Viterbo.

Cinque di loro hanno chiesto di patteggiare, mentre il sesto, accusato anche di violenza sessuale, ha optato per il rito abbreviato. In caso di accoglimento da parte del giudice, la pena concordata sarebbe di due anni e quattro mesi, convertibile in lavori di pubblica utilità.

La direzione e la proprietà di Villa Daniela – rappresentate dall’avvocato Enrico Valentini – si costituiranno parte civile, dichiarando “totale estraneità ai fatti” ma denunciando un grave danno d’immagine e operativo. Anche quindici familiari di nove ospiti hanno annunciato la costituzione come parte civile per chiedere il risarcimento dei danni fisici e morali subiti dai loro congiunti.