TORINO – Quinta edizione delle ATP Finals. L’Italia freme. Torino si riempie. Preparazione calibratissima per l’evento più grande con cui si chiuderà la stagione, l’annata del tennis mondiale. Ancora una volta in Piemonte, per il quinto anno consecutivo. Le statistiche sono già straordinarie: quasi 200mila biglietti venduti, spettatori da oltre 100 nazioni differenti. Ultimi biglietti in palio, prezzi stellari. Al Pala Alpitour di Torino si parte già domenica. Lo scorso anno Sinner scrisse ulteriore storia, prima della squalifica: vinse davanti alla sua gente, davanti al suo popolo, per la prima volta di sempre. Quest’anno, già arrivato e carico, vuol ripetersi.
Ma il grande sogno del movimento azzurro è che per la prima volta fiocchino due azzurri nella competizione, la competizione tra gli 8 ATP più forti al mondo, del momento. La missione è che ce la faccia in extremis anche Lorenzo Musetti, che s’è complicato la vita da solo, ma che nutre ancora due grosse possibilità per controscavalcare chi al momento ha conquistato l’ottava posizione nel ranking, quell’Auger battuto da Sinner a Parigi: o vincere il 250 d’Atene in cui è impegnato in queste ore last minute, o sperare nella rinuncia di Djokovic che qualificherebbe entrambi, sia lui che il rivale canadese.
Intanto, proprio di giovedì all’ora di pranzo, andava in scena il sorteggio, fatidico. Presenti istituzioni, cerimonia di grande classe a Torino. Bene: possibile derby azzurro. Sinner, in prima fascia, ha pescato Shelton e quell’osso duro di Zverev, non a caso attuale numero tre al mondo. In chiusura, in quarta fascia, proprio uno tra Musetti ed Auger Aliassime. Dall’altra parte del tabellone fiocca invece Alcaraz: con lui Fritz, De Minaur (che continua ad allenarsi con Sinner) e proprio momentaneamente Djokovic, in attesa che maturi decisione definitiva.
ATP Finals che saranno decisive proprio per capir come finirà il 2025, chi sarà il numero uno al mondo, dopo che Sinner sia riuscito nell’impresa semplicemente impensabile mesi fa di controsorpassare momentaneamente Alcaraz e riportarsi in testa, davanti a tutti, guidando tutti da lassù. Tutto può ancora cambiare, se Carlos dovesse trionfare. Ma Jannik, a casa sua e da campione in carica, nutre ancora tutta la fame di questo mondo.

