CIVITAVECCHIA – La movida a Civitavecchia ha nuovamente mostrato il suo lato più agitato. Ieri sera quattro operai — sembrerebbe impegnati in un’impresa portuale — si sono resi protagonisti di una violenta discussione prima con i camerieri e poi con i gestori di due locali molto frequentati: il primo, il MyLord, ubicato nel cuore del cosiddetto “ghetto” della città; il secondo, Prima Spiaggia, davanti al mare in viale Garibaldi. Urla, minacce, spintoni: lo scontro ha animato gran parte della serata finché i quattro protagonisti sono riusciti a far perdere le tracce poco prima dell’arrivo delle forze dell’ordine. Ma non la faranno franca. Oggi pomeriggio sono stati denunciati all’autorità giudiziaria grazie alle immagini delle telecamere a circuito chiuso che hanno registrato ogni momento dell’alterco. Questo episodio si inserisce nel più ampio scenario della città che, soprattutto nelle ore della notte, appare sempre più in balia di tensioni e risse: non è giorno che non si registri un episodio animato, spesso alimentato dall’abuso di alcol o droghe. Recentemente, ad esempio, nell’area del porto – e in particolare nei pressi del Forte Michelangelo – giovani si sono affrontati in una zuffa che ha coinvolto minorenni, segnalando come l’area sia diventata luogo di bivacco serale e di facile degenerazione. E ancora: sabato notte, alla zona della Marina, altre due persone (di 20 e 17 anni) si sono fronteggiate in una rissa, un ferito trasportato via elisoccorso al Policlinico Umberto I di Roma per una ferita al braccio. Gli abitanti e i gestori dei locali sono sempre più preoccupati: l’ambiente della movida «sfugge di mano», come hanno osservato più volte le forze dell’ordine. Un’alta intensità segnalata anche con l’arrivo della stagione estiva: già lo scorso giugno era stato riportato un «maxi-rissa» con tre denunce nella notte, elemento che conferma la tendenza. Le denunce odierne mostrano che l’occhio della sorveglianza non è spento: le telecamere e l’intervento della polizia hanno fatto la differenza. Ma il problema resta strutturale: controlli più frequenti nelle ore notturne, monitoraggio dell’abuso di alcol e droghe, e una maggior collaborazione tra gestori di locali, territorio e forze dell’ordine sembrano imprescindibili. Civitavecchia non può continuare a sperare che ogni notte «vada bene» per inerzia. Se la città viene vissuta come un Far West, il faro della legalità e della sicurezza va acceso — e tenuto acceso.


