CIVITAVECCHIA – Il giorno dopo non è francamente più duro. Il giorno dopo, sul Tirreno, diventa solo accelerare il processo di digestione. Il Civitavecchia Calcio, ma già probabilmente nell’ambiente era già stato delineato, sta metabolizzando l’eliminazione dalla Coppa Italia. Il sogno, quello di rivevere al Tamagnini le emozioni del 2022, non si riproporrà. Quantomeno non quest’anno.
La Vecchia ha fallito quella che, preventivabile e per l’appunto immaginato, sarebbe stata una mission impossible: ribaltare quel Certosa corazzata dell’altro raggruppamento d’Eccellenza già corsara al Tamagnini nella gara d’andata. Avrebbe dovuto sbloccarla subito, la Vecchia; avrebbe dovuto sbloccarla subito e andar a cercar ancor più gol, oltre reggendo di pari passo l’onda d’urto dei padroni di casa; bene, o si fa per dire, così non è stato, Certosa in scioltezza ad incanalar pure la gara di ritorno sin dal primo tempo, si chiude 4-1, di Marcelletti l’unico squillo nerazzurro a giochi fatti per il gol della bandiera nel finale.
Non era semplice, tra assenze, avvicendamenti, riparazione in corso, considerando pure la caratura ed il momento di forma dell’avversario, dunque. Adesso, dopo un buon cammino fino ai quarti, finisce la Coppa Italia ed alla Vecchia resta soltanto il campionato. Meglio recuperar le energie, archiviare il capitolo e rituffarsi immediatamente sul pane quotidiano. Quel pane che domenica scotta un pochettino di più: trasfertona a Pomezia, contro una di quelle costruite per vincere il campionato.

