ROMA – «Mi corre l’obbligo di ritornare sul tema delle figure professionali in servizio presso il Comune di Roma (c.d. ex poses), considerato che stanno nascendo problemi interpretativi che impediscono l’approdo ad una posizione chiara ed univoca. Il mio intervento legislativo consente, a coloro che abbiano svolto funzioni di coordinamento delle strutture dei servizi educativi e scolastici da almeno tre anni in maniera continuativa, ai fini del contenimento della spesa pubblica e della salvaguardia occupazionale, di continuare a farlo portando così ad esaurimento naturale tale figura professionale. L’associazione Pedagogisti e Educatori Italiani, che tutela la propria posizione, ha richiesto, in maniera del tutto irrituale un parere, che peraltro non ha alcuna rilevanza esterna, in ordine alle modalità applicative della norma, nonostante la sua chiarezza e non considerando che la competente direzione regionale si era già espressa sull’argomento. Trovo, poi, inopportuno che l’Associazione Pedagogisti e Educatori Italiani, non abbia semplicemente richiesto un parere, ma, di fatto, ne abbia già prefigurato la risposta a tutela della propria posizione. Mi auguro, in ogni caso, che si arrivi, in tempi rapidi, ad una soluzione chiara ed univoca, con l’unico obiettivo di salvaguardare lavoratori ed assistiti».
Lo ha dichiarato l’assessore all’Inclusione sociale e ai Servizi alla persona della Regione Lazio, Massimiliano Maselli.
