NAPOLI – Altro che rumore, di più. Roboante l’eco delle parole di Antonio Conte dopo Bologna-Napoli, dopo l’ultima sconfitta azzurra, al primo grande momento di difficoltà della sua biennale gestione partenopea. “La squadra ha perso energia, abbiamo cambiato tanto, la gente guarda il proprio orticello.. ed io non accompagno morti”. Sommate, ben quattro proposizioni mediaticamente esplosive che hanno necessitato l’intervento del giorno dopo, quello massimo, quello di Aurelio De Laurentiis, chiamato a spegnere il fuoco e soprattutto conferire ulteriore attestato di stima all’allenatore per rinsaldare l’ambiente in cui anche parte della stessa tifoseria, insoddisfatta, si interroga sulla figura del salentino.
Quel che invece traspare da ieri, e dal comunicato del club, diventa clamoroso, in questo momento specifico. E paradossale, in chiave d’opinione pubblica. Antonio Conte sostanzialmente in ferie. Ha staccato la spina. Di comune accordo col club, s’è ritirato a Torino, per trascorrere e sfruttare i giorni della prima settimana di sosta assieme alla sua famiglia, che vive ancora in Piemonte. Conte non è nuovo, ma senz’altro in questo momento specifico, soprattutto quando accusa le difficoltà di tutti i nuovi di non esser ancora entrati nelle idee tattiche (dopo che sono stati investiti 150 milioni per nove acquisti, mole di cui il pugliese non esprime mai soddisfazione bensì tratta l’argomento come se significasse ulteriore difficoltà), fa specie. Dopo sconfitte, i nuovi da integrare arrivati da pochi settimane e rimasti a Castel Volturno senza nazionali, sono rimasti agli ordini del suo staff.. senza Conte in prima persona. Paradossale. Da argomentazioni, lecite. Soprattutto in un momento del genere, di difficoltà, qualcuno lo accusa di essersi lavato le mani.
Il club sottolinea come fosse concordato, magari sarà stato ADL in prima persona a suggerir al tecnico di prendersi qualche giorno per staccare la spina dopo le ultime infuocate vicende azzurre, ma senz’altro paradossale. La squadra ha ripreso ieri ad allenarsi, in gruppo, dopo 48 ore di stop. Naturalmente senza nazionali. Ma soprattutto senza Conte. Dirige Stellini. Era già successo nelle esperienze britanniche, tra Chelsea e Tottenham, sebben per motivazioni differenti. Ma fa discutere. E chiacchierare.

