TORINO – L’alba del giorno dopo svela quel pizzico di malinconia e delusione, per quello che sarebbe potuto essere e non è stato. Che non toglie o non macchia quanto s’è vissuto, col Bel Paese che per la prima volta ha vissuto due azzurri nelle ATP Finals. Ed a casa propria, a Torino.
Alcaraz ha dunque demolito Musetti, che dopo la vittoria emozionante su De Minaur ha scontato la sconfitta con Fritz all’esordio: Carlos rappresentava una Mission Impossible. E tale è stata, ma standing ovation del popolo tricolore al secondo beniamino di questi anni, giunto alla consacrazione.
Musetti abbandona il sogno semifinale e chiude le sue Finals, forse come prevedibile, alla fase a gironi. Ma ringraziando Djokovic, già straordinariamente tanto e storico averci messo piede. La notizia, ormai nell’aria ma ufficiale soltanto stamani, diventa il forfait alla Davis: di comune accordo col CT Volandri, ha scelto stremato di rinunciare e lasciar spazio a Sonego. Per motivi di condizioni fisiche ma anche di vita privata: aspetta un bambino, fioccherà proprio durante la Davis.
Ora i riflettori tricolori tornano a vertere tutti su Sinner, già in semifinale che, campione in carica, ambisce a restar ancora il migliore, a casa sua. L’altro verdetto scottante, e che non piace al tennis azzurro, è che in virtù del tre su tre di rullo Alcaraz alla fase a gironi, sarà impossibile stavolta per Jannik controscavalcarlo: chiuderà il 2025 da N1, lo spagnolo. Anche in caso di vittoria, in numeri ATP, per Sinner impossibile dunque raggiungere Alcaraz, oggi ufficialmente premiato.

