TORINO – Niente da fare stavolta per gli azzurri di Quesada. Dopo lo strabiliante successo di Udine con l’Australia, un successo storico che ha fatto scoppiare di felicità i cuori di chiama sport e rugby azzurro, stavolta non c’è stato niente da fare. Era una Mission Impossible la seconda delle tre gare della Quilter Nations Series, nuove sfide e nuovi incroci sull’arco di tutto il Planisfero dove le grandi europee del Six Nations possono affrontare e testarsi in autunno contro le grandissime dell’emisfero Australe. E così è stato, perché stavolta l’Italia affrontava in quel di Torino a due passi dalle ATP Finals i bi-campioni del mondo, quelli di una corazzata chiamata Sudafrica. Che anche in questo caso non ha perso brutalmente occasione per dimostrare al Vecchio Continente perché comanda il globo, grazie ad una prova di forza impressionante. Con quasi 70 minuti con l’uomo in meno, pensate, piena inferiorità numerica per l’espulsione di Mostert, il Sudafrica riesce ad imporsi e recitare ruolo di primordine davanti allo sprizzante entusiasmo azzurro. Conducendo e amministrando le danze, dall’inizio alla fine, malgrado l’uomo in meno: pazzesco. Quattro le mete ospiti: davan Staden a Van Den Berg, fino Williams e Hooker. Per l’Italia la gioia è di Garbisi, forzando per orgoglio in piena ripresa. Ma nonostante l’uomo in più, stavolta la Nazionale di Quesada esce sconfitta 14-32. Impressionante. Sudafrica di un altro pianeta. Prossimo sabato si chiude il novembre della Quilter Nations Series: stavolta a Genova, percorso conclusivo delle gare, avversario il Cile.

