TORINO – Già ieri decantavamo numeri straordinari. E record. Indipendentemente da come sarebbe andata a finire. Ma anche stavolta, pur col nuovo numero uno al mondo 2025, non c’è stato niente da fare: ha trionfato ancora Jannik Sinner, davanti alla sua gente, davanti al popolo azzurro, davanti all’Italia. Per il secondo anno consecutivo l’altoatesino vince le ATP Finals, dimostra quanto e come sul cemento indoor non esistano rivali, battuto ancora Carlos Alcaraz. Ha giocato le finali di tutti gli Slam come solo Federer e Djokovic nella storia del tennis, ha superato il numero di finali disputate nel 2004 nonostante squalifica per caso clostebol, ha centrato la 31° vittoria consecutiva su cemento indoor. Ma non basta, ha vinto il suo sesto titolo stagionale, 24° titolo in carriera ed il più pesante, ancora, in termini ATP: pure le attesissime Finals dopo Wimbledon. Siamo di fronte a qualcosa di sovrumano, un sogno ad occhi aperti, il più grande gioiello tennistico mai prodotto nella storia tricolore. Ha vinto ancora lui quel magnifico duello generazionale, pieno di emozioni e ribaltamenti, che ha lasciato tutti incollati al teleschermo e l’Inalpi col fiato sospeso fino all’ultimo respiro: ma alla fine 7-6 e 7-5, cielo ancora tutto azzurro sopra Berlino. Era l’unico italiano ad aver vinto le Finals, adesso chiaramente diventa l’unico italiano a vincerne due. E consecutivamente. Un peccato che per classifica e ranking resti dietro, impressionante come sia stato capace di realizzar tutto questo rientrato dalla squalifica, ma senza quel caso clostebol forse oggi avrebbe chiuso anche il 2025 da N1. Ma non ce n’è bisogno, tornerà. Intanto scrive storia. E stasera, Alcaraz, può accompagnare solo.

