di Simona Tenentini
VASANELLO – Dopo una lunga estate di musica, emozioni e successi è finalmente rientrato, al termine di una movimentata tourneé internazionale Alessandro Mammola.
Il ragazzo, giovanissimo, è di Vasanello e suona la chitarra negli Alterium, una band metal che, negli ultimi tempi, sta incassando una serie di successi a livello mondiale.
Il più significativo di quest’estate, sicuramente, l’apertura della seconda giornata del ProgPower Usa, ad Atlanta, un festival musicale che si tiene ogni anno negli Stati Uniti dal 2001 e che ha ospitato il debutto di oltre 70 band diventate poi dei “mostri sacri” nel loro genere, tra cui Blind Guardian, Gamma Ray, Nightwish, e Stratovarius.

Gli Alterium, nati sul finire del 2022, si sono rapidamente affermati nel settore, soprattutto dopo la firma del contratto discografico con la storica etichetta tedesca AFM Records e l’impatto della loro musica ben presto si è esteso oltre le piattaforme digitali, tanto che la band è stata invitata ad esibirsi in diversi festival internazionali (Germania, Danimarca, Olanda, Italia).
In un’intervista a 360° ecco il racconto di questi ultimi mesi:
Qual è la storia della tua band?
La mia carriera oggi si divide in tre progetti principalmente: Alterium nasce poco più di due anni fa dalle ceneri dei Kalidia, la vecchia band di Nicoletta, Dario e Paolo.
Il nostro è un Power Metal moderno di stampo europeo, diretto e incisivo.
Mi hanno voluto come chitarrista, dicono, perché “sono bravo e bello”. Io spero più per la seconda, essere bravi implica troppe responsabilità… Scherzi a parte, fin dal primo giorno si è creata un’alchimia speciale, che ci sta portando ottimi risultati.

Con i Draconicon, invece, la storia è diversa poichè sono uno dei tre membri fondatori. Il genere è un Symphonic Power Metal con un tocco di Melodic, nato qui nella provincia di VIterbo tra l’altro.
Infine sono orgoglioso di una collaborazione che difficilmente avrei potuto prevedere quando, da studente del Saint Louis College of Music, scoprii i McAuley Schenker Group, consigliati dal mio insegnante di chitarra.
Parlo, ovviamente, di Robin McAuley. Sono stato chiamato dalla Frontiers Records per suonare nel suo terzo disco e poi per dividere con lui il palco. Ritrovarmi accanto ad una voce iconica e incredibile degli anni ’80 e in una vera e propria “super band”, formata da musicisti fenomenali e qualcosa di straordinario ed eccezionalmente formativo.
Raccontaci il tuo ultimo tour
Il tour europeo con gli Alterium è stato una di quelle esperienze che ti formano e ti fanno apprezzare ancora di più quel che fai, sia per la squadra perfetta che si è creata con i fonici i tecnici e tutta gente che sa lavorare e sa stare sul palco e fuori dal palco sia per la qualità degli artisti con cui abbiamo condiviso ogni singolo giorno.
Su tutti: Fabio Lione, Alex Holzwarth, Dominique e Patrice, i membri originali dei Rhapsody, ossia artisti che hanno portato il metal italiano nel mondo quando farlo sembrava fantascienza. Sentire ogni sera quelle canzoni che mi hanno formato, da ragazzino, è stato qualcosa che non si può descrivere in poche righe.
Il tour ha attraversato Spagna, Francia, Svizzera, Belgio, Olanda e Germania. Tanti chilometri, non troppe ore di sonno… ma la verità è che quando sei in tour, la parola stanchezza svanisce dal tuo vocabolario.
Le serate che più mi hanno emozionato per una serie diversa di motivi sono state Madrid e Burgos (Spagna) e Ittre (Belgio).

Quali sono gli artisti più importanti che hai avuto modo di incontrare?
Il primo è senza dubbio Robin McAuley, uno che ha vissuto la Los Angeles degli anni 80, dove sono nati tutti i miei idoli, e che a 72 anni salta e canta come ne avesse 25, altro che il playback o il karaoke su basi di dubbio gusto che oggi vanno tanto di moda.
Ma soprattutto una persona d’altri tempi, sempre gentile, disponibile e con un background pazzesco: ci ha raccontato episodi e aneddoti con i Def Leppard, Mötley Crüe, Guns N’ Roses, Red Hot Chili Peppers…
Poi ho avuto il piacere di vedere gli Stratovarius non una ma ben due volte da lato palco, una delle band più importanti della mia adolescenza.
Durante il festival Zurbaran Rock mi sono ritrovato a fare colazione vicino a Jens Johansson, il loro tastierista ma soprattutto tastierista storico di Yngwie Malmsteen, il mio Dio indiscusso della chitarra.
In America ho incontrato i Sonata Arctica, con i quali tra l’altro suoneremo l’anno prossimo a Roma e Milano con gli Alterium. E poi ancora Jeff Scott Soto, i Symphony X, Tommy Johansson dei Majestica (grande fan degli Alterium, tra l’altro) e, cronologicamente per ultimo Fabio Lione e i suoi Dawn of Victory.
Quali sono i tuoi prossimi obiettivi
Nei prossimi mesi lavorerò in studio alla produzione del nuovo album dei Draconicon, contemporaneamente al nuovo degli Alterium, oltre ad altri lavori in studio che ho già calendarizzati come produttore. Intendo anche tornare a fare il fonico dal vivo oltre che in studio
Sul fronte live, l’obiettivo è molto chiaro: alzare ancora l’asticella.Non sono una persona che si crogiola su ciò che ha già ottenuto, cerco sempre di migliorarmi sotto tanti punti di vista, lavorando sodo.

