CIVITAVECCHIA – Se ne discuterà domani in Consiglio comunale. Al centro delle tematiche più roventi di un capitolo altrettanto bollente come l’impiantistica sportiva c’è senz’altro quello che dovrebbe rappresentare fiore all’occhiello locale come lo Stadio del Nuoto, chiuso per lavori di manutenzione e riqualificazione che, a rilento e tra mille peripezie, potrebbe non aprire i battenti prima d’aprile 2026. In tanti temevano riapertura soltanto ad anno nuovo, ma speravano non si andasse oltre gennaio/febbraio; avevano già metabolizzato, con tanti dei club che avrebbero dovuto usufruire degli spazi d’acqua del Palagalli già con l’anima in pace e costretti da tempo a trovar soluzioni alternative per l’autunno, ma adesso devono riscontrare peggior scenario possibile, potenzialmente quasi tutta la stagione sportiva lontano dalle propria mura amiche, se il Palagalli come si paventa sempre più insistentemente non dovesse riaprire i battenti entro aprile 2026. Naturalmente a cercar soluzione pure la NC Civitavecchia, che quest’anno giocherà ufficialmente le gare casalinghe fino a quando casa non sarà pronta al Foro Italico di Roma. In un girone, il terzo dei quattro che dipingono il panorama di Serie B, in cui sono tantissime le capitoline. Sì, ma la prima comunque in Sardegna, in casa Promosport Cagliari. Si parte il 6 dicembre dall’altra parte del Tirreno prima del debutto “interno” con l’italica, l’ex Roma Waterpolo. NC che proprio in virtù della grossa presenza capitolina nel girone chiuderà il 2025 e aprirà il 2026 sempre al Foro Italico: prima il Villa York in “trasferta”, quindi il Pescara in “casa”.

