BOLOGNA – Sono i momenti più straordinari della sua giovane carriera. Adesso sì, più che sbocciato s’è preso l’Italia. Quel che più sognava è diventato realtà. Conquistare, anche lui, la ribalta del Bel Paese. Una scintilla nata giorni fa, per come ha mostrato quanto ci tenesse, tra Cobolli e l’Italia del tennis è definitivamente sbocciato l’amore.
E sono i momenti sportivamente eroici quelli che scandiscono la memoria collettiva della gente e fondono i cuori degli appassionati. Tipo stasera. Tre ore di battaglia, uno dei tiebreak più lunghi della storia della Davis dove, eroico nei gesti eroici, resiste e annulla sette match point: alla fine dopo tre ore di battaglia batte Bergs e trascinò l’Italia ancora in finale, stavolta davanti le mura amiche di una Bologna impazzita.
Prima Berrettini bene e continuo (che non può far altro che meravigliosamente piacere) su Collignon con un doppio 6-4 e 6-4; quindi la scena se la prende Flavio non soltanto col 6-3, 6-7, 7-6 ma, come si fa nei cinema, si strappa la maglia e grida dalla gioia incontenibile, come Hulk. Bergs in lacrime ma onore al vinto, è stato spettacolo e sport puro. Ancora i due romani: prima Matteo quindi Flavio, la Capitale trascina l’Italia.
Nemmeno stavolta c’è stato bisogno del doppio di questi anni, Bolelli/Vavassori; dopo l’Austria l’Italia liquida pure il Belgio e vola in finalissima. Appuntamento domenica, l’Italia affronterà una tra Spagna e Germania, una contro l’altra domani nell’altra semifinale del sabato.

