LIVERPOOL – Occhi sgranati, sgomento, musi lunghi. Anfield si svuota, scenario surreale, con un quarto d’ora dal fischio finale. Scene a cui francamente non siamo abituati. Tantomeno loro. Volti impassibili, ennesima imbarcata interna, stavolta trionfo Forest, ma soltanto l’ultima corsara in uno dei templi più importanti e storicamente inespugnabili dell’intero Continente che quest’anno vive la qualunque settimana dopo settimana uscir col bottino pieno. Scene e sfumature, ribadiamo, che nutrono connotati inverosimili. Anche e persino stavolta il Liverpool s’è sgretolato sotto i colpi del Nottingham, rinato e battagliero altresì combattente su ogni seconda palla già specchio e somiglianza d’eterno Sean Dyche: Forest che tra Murillo, baby Savona e bentrovato Gibbs-White sferrò un colpo letale dopo l’altro, vinse tre a zero, sul velluto. Inammissibile quanto e come Anfield sia diventato così agevolmente terra di conquista altrui.
Il Liverpool sprofonda negli abissi di una crisi difficilmente spiegabile per un team che l’anno scorso si laureò sostanzialmente già a primavera campione d’Inghilterra. Cambiando l’ordine degli addendi il risultato è cambiato eccome. Slot ha toccato e intaccato, troppo. Spendendo e sperperando, cambiando volto ad un team che ricostruito da Klopp lo scorso anno dominò e stravinse Premier, ma che quest’anno sembra l’ombra di sé stesso. Per il Liverpool, ed i numeri fanno impallidire, parliamo pensate della sesta sconfitta nelle ultime sette gare di Premier League.
Nella parte sinistra della classifica con una zona Champions che in una Premier così fitta ed ancora contratta dista ancora fortunatamente poche manciate di punti con due terzi di stagione ancora tutto da giocare, i Reds hanno ancora la possibilità sicuramente di sterzare l’annata, ma senz’altro nel club si interrogano, adesso inevitabilmente sì, se sia il caso di cambiare la guida tecnica. Slot rischia. Sembra aver perso la squadra. I leader più storici si arrabbiano, ma alla fine escono impotenti. Alisson e VVD infilzati, Salah gira a vuoto. Se i nuovi hanno scombinato meccanismi e fin qui il loro impatto resta fallimentare, le risposte dovrebbero arrivare dai Mac Allister e Szoboszlai, quelli che negli anni prime delle loro carriere dovrebbero trascinare ma che invece diventano quelli più frustranti, perché sbuffano, senza trovar soluzioni. Calciatori senza mordente, squadra lunga, pronta ad incassare.. e puntualmente incassa. Surreale. Sei sconfitte nelle ultime sette. Meccanismi saltati. Questo Liverpool non è una squadra.

