di Simona Tenentini
SORIANO – Oggi un annuncio improvviso campeggia sui social del Parco delle Cascate di Chia: “Chiuso per motivi tecnici. Ci scusiamo per il disagio.”
Una comunicazione indefinita e fumosa che lascia ampio spazio a diverse interpretazioni, tra cui quella legata al destino dei Colossi di Chia.
Lo scorso 11 settembre ha preso vita, nell’area antistante la Torre di Pasolini, un ambizioso progetto “culturale”, così definito dagli stessi ideatori:
“A pochi passi dalla suggestiva Torre di Chia, dimora scelta da Pier Paolo Pasolini come suo rifugio creativo – da lui definita “il posto più bello del mondo” – ha preso vita ieri un ambizioso progetto artistico: l’inaugurazione del primo dei “Colossi di Chia”, un percorso permanente che unisce scultura, mito, paesaggio e immaginazione. Protagonista del debutto è “La Ninfa Oniride Driòpe”, una scultura monumentale alta sei metri realizzata in vetroresina dall’artista viterbese Marco Zappa, docente presso la NABA – Nuova Accademia di Belle Arti. L’opera, che si erge nel cuore del Parco delle Cascate di Chia, dà il via a un percorso che prevede la realizzazione di una trentina di colossi disseminati tra alberi e sentieri, trasformando il bosco in un vero e proprio museo a cielo aperto. Un mito antico per un’opera contemporanea
La scelta del soggetto non è casuale: Driòpe, ninfa ingannata da Apollo e trasformata in pioppo, è una figura che attraversa la classicità, presente sia nell’Eneide di Virgilio che nelle Metamorfosi di Ovidio. Zappa la interpreta come simbolo di forza boschiva e rinascita solare, con una poetica che fonde il sogno con la materia. “È come una grande pittura che diventa 3D,” ha dichiarato l’artista durante l’inaugurazione. “Questo progetto non è per me, ma per la gente, per il futuro. Gli artisti devono pensare a ciò che resta, come facevano i grandi committenti del passato: Giulio II, Alessandro Farnese…
Oggi serve anche raccontare questi luoghi, farli conoscere, farli vivere.” Zappa, artista dalla lunga esperienza internazionale, è anche l’autore di questo progetto, intitolato “Ars Natura – I colossi di Chia”, commissionato dalla cooperativa di comunità Promo Chia, che gestisce l’area del parco, in collaborazione con il Dominio Collettivo dell’Università Agraria di Chia a cui appartenente il territorio.”
Un progetto controverso che ha sollevato non poche critiche, soprattutto legate all’impattante effetto visivo connesso alle proporzioni delle statue, alte ben sei metri.
Tra i detrattori delle opere, anche il noto avvocato milanese Gloria Gatti, esperta d’arte, che denuncia la loro “bruttezza”
“Un piacevole cammino tra le querce porta alla Torre di Pasolini, conservata preziosamente dall’attore Gabriele Gallinari.
Lungo la via nel parco delle Cascatelle si staglia una scultura di 6 metri in vetroresina color grigio-pietra, realizzata dall’artista locale Marco Zappa che riprende il mito Driope, la ninfa ingannata da Apollo e trasformata in pioppo appare evidente osservando la zampa diventata un arbusto.
Nemmeno la magia di un luogo di rara magia riesce a “salvare” questo lavoro di altrettanto rara quanto fastidiosa bruttezza, che ci ha strappato qualche risata tra gli inciampi e che è stata ribattezzata “la mostra” per la vicinanza ai parco dei mostri di Bomarzo.Consola che sia stata realizzata dopo la morte di Pasolini e che almeno lui non abbia dovuto vederla.”
Alla luce di questa e altre dichiarazioni, tra i maligni, una delle interpretazioni che circola prepotentemente è che l’improvvisa chiusura del parco sia legata proprio al futuro destino di queste mastodontiche statue.
Staremo a vedere se, nei prossimi giorni, i rumors sempre più insistenti saranno confermati.

