BRACCIANO – Evidentemente no. Per Marco Davide Faraoni non è ancora arrivato il momento di attaccare gli scarpini al chiodo. Per l’esperto laterale di difesa, massima espressione del calcio di Bracciano, nato alle soglie del Lago e predestinato a calcare per tanti e tanti anni i campi di Serie A, fiocca finalmente un’altra opportunità.
Scende di categoria, adesso sì. Dopo tanti anni a Verona, finiti per tentar quel salto sfortunato a Firenze con un ritorno sotto l’Arena in cui quella storia d’amore non sarebbe stata più come prima, era stato di fatto rilasciato, svincolato e scaricato, dalla scorsa estate. a 34 anni suonati non ha ricevuto alcuna proposta da squadre di Serie A, ha aspettato settembre/ottobre sperando che qualcuno attingesse dalla lista svincolati in caso di infortuni/necessità, ma non è stato: ha aspettato invano, e adesso scende di categoria.
Già perché la prima vera proposta convincente è arrivata soltanto da Pescara. Tuttavia non è stato ancora formulata una vera e propria offerta di contratto: il calciatore ha accettato di andarsi ad allenare dall’altra parte dell’Appennino, dal Tirreno all’Adriatico, per giocarsi le sue chance. Se in allenamento dovesse convincere, sarà tesserato. Allora sì che si parlerebbe di contratto.
Ma una sfida, comunque. Perché il Pescara è terzultimo in Serie B e naviga in acque decisamente tempestose. Una chiamata per emergenza, per i tanti infortuni nel reparto. Un’opportunità concessa dal presidente Sebastiani, che Faraoni stavolta ha deciso di cogliere al volo. Sabato c’è il Padova all’Adriatico: già scontro diretto, vincere per non vedersi definitivamente scappare le posizioni playout.

