Cinque scudetti col Milan, uno pure con l’Inter. Una delle leggende più longeve di sempre. Calcio italiano in lutto: s’è spento stamattina Lorenzo Buffon, dall’alto delle sue 95 primavere, per un improvviso arresto cardiaco a Latisana, dove viveva da friulano doc, fino alla fine, in provincia di Udine. Evidentemente quel cognome era destinato a scrivere e scandir storie di generazioni e generazioni, novecentesche e del nuovo millennio, del calcio italiano. Già, Lorenzo era cugino di secondo grado del nonno di Gigi. Lorenzo, i primi guantoni della dinastia Buffon a portar oltre i confini la scuola dei portieri italiana. Parliamo del primissimo dopoguerra, anni cinquanta puri, quando fu talmente protagonista che la Fifa lo inserì tra i due portieri più forti di quei tempi, ormai romanticamente così lontani. L’altro? Yashin, tanto per mostrar dimensione. Lorenzo Buffon, con le sue mani a “Tenaglia”, una piovra che arrestava e spegneva sogni di centinaia di avversari. Militò pure nel Genoa e nella Fiorentina, per lui chiaramente anche svariate presenze in Nazionali. “Le sue mani a “Tenaglia” hanno reso il Milan grande protagonista di tantissime vittorie negli anni Cinquanta. Lorenzo il Magnifico, un uomo buono dal grande cuore rossonero, ci ha lasciati. È con grande commozione che salutiamo Lorenzo Buffon e ne onoriamo la memoria – così il cordoglio del Milan, prima di quello dell’Inter: “Uno Scudetto, tre stagioni e 89 presenze con la maglia nerazzurra. Esprimiamo il nostro più profondo cordoglio per la scomparsa di Lorenzo Buffon e ci stringiamo attorno alla sua famiglia e a tutto il mondo del calcio in questo momento di lutto”.

