S’è accesa la Fiamma olimpica, ieri, proprio ad Olimpia. Luce, dove tutto ebbe inizio. Per chi invece s’è sportivamente spenta, decisamente, è quella di Lara Gut-Behrami, la campionessa svizzera, una di quelle che più attendeva le prossime ed ormai imminenti Olimpiadi invernali. Si temevano i peggiori risvolti da quel terribile infortunio di settimana scorsa in quel di Copper Mountain, negli States. E così puntualmente è stato.
Una diagnosi sportivamente tremenda, che non lascia scampo. Una rovinosa caduta che ha significato multi-frattura: impossibile recuperare in tempo. Nello specifico, la diagnosi parla di una lesione al legamento mediale e una lesione al menisco del ginocchio sinistro, ma soprattutto lesione del legamento crociato.
Con saggezza e profondità d’animo, attraverso la Federazione la campionessa eviterà il termine tragedia, riferendosi a chi, di veramente tragico, quest’anno ha perso vita in terrificanti incidenti alpini. Si rimboccherà le maniche e pensa già al 2026, ma le Olimpiadi di Milano-Cortina perdono una delle stelle più attese, più straordinarie, una delle rivali azzurre migliore. Un vero e proprio peccato, un vero e proprio dispiacere sportivo.
