Provinciali, centrodestra compatto… almeno per ora. Ma Arena avverte: “Alleati oggi, ma domani?”
Politica
27 Novembre 2025
Provinciali, centrodestra compatto… almeno per ora. Ma Arena avverte: “Alleati oggi, ma domani?”
Stoccata dell'ex sindaco di Viterbo che spinge gli elettori alla riflessione

VITERBO – Dopo Forza Italia, anche Fratelli d’Italia ha deciso di convergere sul suo nome, chiudendo ogni spazio a candidature alternative. Una scelta che dovrebbe garantire a Romoli un percorso piuttosto lineare verso la riconferma il prossimo 21 dicembre.

Eppure, dietro questa apparente compattezza, non mancano voci che invitano a guardare oltre la foto di gruppo. Una di queste è quella dell’ex sindaco di Viterbo, Giovanni Maria Arena, che conosce bene quanto un equilibrio provinciale solo in apparenza stabile possa trasformarsi rapidamente in un detonatore politico.

Arena, via social, ricorda infatti un precedente tutt’altro che marginale: «Il 21 dicembre 2021 cadeva la mia amministrazione per un’alleanza in provincia Forza Italia – Pd, alla quale fu data una inaccettabile rilevanza politica. Oggi si aggiunge a questa alleanza anche FdI… Boh! Cosa penseranno gli elettori?». Una stoccata che non passa inosservata, soprattutto perché tocca un nervo scoperto: l’intersezione, spesso poco dichiarata, tra equilibri provinciali e dinamiche dei comuni.

Paradossalmente, Arena rivendica comunque disciplina di partito e sostiene la ricandidatura di Romoli: «Come uomo di partito sono felice che verrà confermato il presidente della provincia Alessandro Romoli». Ma il messaggio resta chiaro: bene la presidenza, bene la “coalizione larga”… però attenzione alle conseguenze.

Ed è proprio questo il punto che rischia di riemergere con forza dopo il voto. Perché se l’elezione del presidente appare una partita quasi chiusa, il vero terreno scivoloso sarà il rinnovo del consiglio provinciale. Qui i rapporti di forza interni al centrodestra — già messi alla prova in più di un comune — potrebbero riaccendersi, soprattutto tra chi teme che l’attuale unità sia più un accordo tattico che un progetto politico condiviso.

Per dirla chiaramente: oggi tutti insieme per Romoli, domani ciascuno per le proprie liste. E non è affatto detto che le tensioni già viste in passato non riaffiorino proprio quando si tratterà di spartire seggi, deleghe e ruoli.

La vittoria del candidato unitario, dunque, potrebbe essere la parte più semplice. Il nodo vero, quello che Arena lascia intravedere tra le righe, sarà verificare se l’“alleanza larga” del centrodestra reggerà anche quando le luci della campagna elettorale si spegneranno e inizierà la partita — molto meno prevedibile — del governo dell’ente.

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