Archiviata la due giorni mozzafiato di Champions, con gol a grappoli e spettacolo su tutti i campi, adesso è tempo di Europa League. Già, l’Europa del giovedì, con la stessa modalità della Coppa dalle grandi Orecchie, prima fase a maxi campionato che perdurerà fino a gennaio e che descrive protagoniste 36 club con stessa struttura: prime 8 direttamente agli ottavi, dalla nona alla ventiquattresima purgatorio sedicesimi, il resto a casa.
A dispetto dello splendente e sorprendente cammino in campionato, la Roma in quello che è il suo habitat naturale delle ultime stagioni fin dalle ere Fonseca e Mourinho stavolta di giovedì è andata a singhiozzi. La vittoria a Glasgow ha rimesso a posto le cose ma si trova nelle terre di mezzo; oggi l’occasione per lanciare un messaggio alla competizione e ridurre il gap verso l’obiettivo che vista proprio la partenza a singhiozzi resta d’esser minato: all’Olimpico c’è già alle 18.45 il Midtjylland, favola a sorpresa della competizione, piccoli danesi unici in testa alla classifica a punteggio pieno. Inutile nascondersi: tutta Roma pensa a domenica, allo scontro diretto col Napoli di Conte. E Gasperini dovrà far rifiatar qualcuno. Ci sarà turnover, senz’altro, ma la notizia positiva è che Dybala e Bailey sono tornati in gruppo.
Chi stasera deve far punti e con grande entusiasmo, nella passione avvolgente di un’Emilia freddissima per i primi geli dell’anno, è lo stesso Bologna di Italiano. Occhio al Salisburgo, avversario ostico e come i felsinei splendido progetto, assoluta realtà continentale del calcio contemporaneo. In Conference tocca pure alla Fiorentina: alle 21, stesso orario della parte opposta dell’Appenino, al Franchi viola di scena con l’AEK Atene.


