MILANO – Non sarà soltanto Roma-Napoli la domenica di Serie A. Sarà il piatto forte e quello più ricco, senz’altro, in cui la giornata confluirà; sì, ma si partirà già dall’ora di pranzo al Via del Mare per Lecce-Torino. Sfida salvezza per i salentini, voglia di riscatto per il Toro dopo il pesantissimo 5-1 interno post sosta col Como all’Olimpico: in caso di ulteriore risultato negativo, Baroni tornerebbe a rischiare. Alle 15 i riflettori vertono sull’altra grande di giornata: l’Inter di Chivu. Dopo la doppia delusione, quasi una maledizione da scontri diretti perché dopo Maignan è susseguito Gimenez e quindi altra doppia sconfitta tra Derby e Atletico, deve saper digerire, farsi un bagno d’umiltà e ripartir dal pane quotidiano. I tre punti con le mediopiccole. Pane quotidiano che sul calendario stavolta narra Pisa e, proprio perché non c’è da scherzar o tempo da perdere, Chivu stavolta fuorché occasione Luis Henrique lancia tutti i titolari: senza fronzoli, davanti a Pisa torna la Thula, Thuram e Lautaro. Nessun riposo, giocato tutti i titolari: in mezzo ancora Calha e Barella con Sucic, dietro Acerbi agli straordinari tra Akanji e Bastoni. Per non perdere ulteriore terreno ed anzi, sfruttare al massimo lo scontro diretto Roma-Napoli per rifarsi sotto in una corsa bellissima, lassù, quella per le massime vette in cui concorrono in tanti, pure Como e Bologna senza peli sulla lingua. Alle 18 infine, ultimo affluente prima di sfociare in Roma-Napoli, riflettori a Bergamo per Atalanta-Fiorentina. E qui la situazione è decisamente più delicata. Tensione a mille in casa viola, le parole di Dzeko hanno fatto rumore, Vanoli deve sedare e alzare il muro: servono punti per abbandonare prima possibile l’ultimo posto in graduatoria. Graduatoriache tra le deluse narra la stessa Dea, Juric oltre a gestione e rapporti ha pagati i tanti punti persi in campionato; perciç, dicotomia coi successi europei, Palladino deve far punti anche in terre domestiche per risalire la classifica. Servono punti, ad entrambe, contesto delicato. Se la Fiorentina dovesse perder ancora, il Canto dantesco più di moda a Firenze nelle prossime ore sarebbe quello dell’Inferno.

