MILANO – Sembrava poter chiudersi come lo scorso anno. Col giallo, il thriller, i fischi di San Siro, tensione rovente in un isterico mix tra preghiere e fischi, ma alla fine nella maniera più rocambolesca possibile il Var stavolta sussurra Milan e spegne ogni illusione Lazio. Stavolta niente Pedrito all’ultimo respiro, i rossoneri vincono uno a zero e da grande squadra una partita tosta, maschia, contratta e tattica sfruttando uno dei pochi affondi: circolazione di palla rapida sulla destra, cross di Tomori, tap-in di Leao. Succede poco, perché la Lazio resiste (solida, come l’ultimo mese e mezzo Sarri) fino a quando in pieno recupero si accende il caso del sabato: tap-in stavolta di Romagnoli, Pavlovic strattonato devia di gomito in corner (palla che sarebbe finita nello specchio) quindi ressa tra panchine, espulso Allegri e direttore al monitor. Attimi di tensione fin quando prende microfono, che illude la Lazio nella prima frase, ma spegne ogni speranza nella subordinata: “Sagoma fuori posizione, ma subisce fallo”. E allora nemmeno il tempo di esultare che subito ogni speranza viene strozzata, San Siro esplode, sono tre punti pesantissimi di un Milan solido, che vince un’altra partita sporca e vola momentaneamente in testa, lassù, attendendo Roma-Napoli. Tra gli altri anticipi Juve ok di rimonta nel primo tempo trascinata ancora dal solito gioiello Yildiz: doppietta e 2-1 al Cagliari, Spalletti quantomeno in scia delle prime della classe, perseguendo obiettivo Champions. Udinese corsara 2-0 a Parma: ancora Zaniolo, altro golasso e resurrezione completa. Primo successo per DDR sulla panchina del Genoa: Verona battuto 2-1.

