ROMA – Un fiume di anime, in cordoglio, emozionate. Un pieno d’emozione davanti a cotanta grandezza. Che forse non c’è più, ma riecheggia. Tal è stato Nicola Pietrangeli. Ed oggi, per l’ultimo saluto, un vero e proprio pellegrinaggio a Roma, da tutta Italia.
A partire dalla mattinata. Al Foro Italico, proprio nell’impianto di tennis alla sua grandezza e memoria intitolato, come aveva espressamente richiesto. Presenti tutte le istituzioni, da Malagò al ministro Abodi, fino naturalmente al presidente della Federtennis, Angelo Binaghi. La sua commozione, discorso carico d’emozione, davanti al feretro. Una cerimonia che ha racchiuso decenni di grandezza novecentesca, principi dello sport che spirano valori emanati ai giorni d’oggi.
Accanto al feretro anche la Coppa Davis vinta da trascinatore nel 1976; con lei anche stendardo in rappresentazione della SS Lazio, società di calcio per cui da sempre faceva il tifo. Nel primo pomeriggio il pellegrinaggio e l’ultimo saluto, tra cui tantissime persone all’esterno della chiesa, s’è spostato alla Gran Madre di Dio, tutto secondo i piani, proprio come Nicola avrebbe desiderato. Particolarmente emozionato anche il Principe Alberto, di Monaco. 92 anni di grandezza, ci lascia uno dei più grandi della storia del tennis italiano, e Roma l’ha salutato così, proprio come desiderato.


