Università per Civitavecchia – “Educare al Rispetto”: istituzioni, scuola e generazioni a convegno per combattere la violenza di genere (FOTO)
Cronaca, Cultura e Spettacoli, Scuola e Università, Società
4 Dicembre 2025
Università per Civitavecchia – “Educare al Rispetto”: istituzioni, scuola e generazioni a convegno per combattere la violenza di genere (FOTO)

CIVITAVECCHIA – Uno straordinario convegno per toccare, ancora una volta con mano e da vicino, col supporto e le parole di professori e stesse istituzioni, uno dei temi che affliggono di più la società italiana dei giorni d’oggi, la violenza di genere. Grande successo per “Educare al Rispetto: scuola, famiglia e società contro la violenza di genere”, una conferenza organizzata dal Consorzio Università per Civitavecchia dell’Università degli Studi della Tuscia che ha registrato una sala gremita come in poche occasioni, piena di studenti e nuove generazioni, a cui il messaggio più forte era destinato: coltivare valori, abbattere differenze, combattere la violenza. Per un ateneo che vanta già un proprio CAV, così definito, acronimo del Centro Anti Violenza. A moderare e far sì che il grande scopo, la vivace interazione tra istituzioni, figure e studenti, prendesse vita Gino Saladini, presentatore dell’evento, scrittore e criminologo. presidiare e far gli onori di casa una figura istituzione a Civitavecchia, Gabriella Sarracco, Presidente del Consorzio universitario: “Un teatro come questo, da otto anni che stavo qui, non l’avevo mai vista – emozionata sul palco – Studenti di questo consorzio universitario che già dimostra di lavorare per temi di oggi. Qui già c’è accoglienza, rispetto per persone che arrivano da altri paesi, diversi dalle vostre, ma vengono abbracciati con tanto tanto rispetto. Sono gli studenti e le nuove generazioni che sono presente e che avranno il dovere di continuare a tramandare questi valori nel futuro”. Presente ed organizzatore anche il professor Mosconi, che a Piazza Verdi coordina ogni tipo di attività.  Un confronto, quello tra fasce generazionali, istituzioni e giovani studenti, ricco di contenuti, proposte, suggerimenti, letture, sfumature di come, da ogni parte ed in ogni professione, si manifestino problemi di differenze e violenze di genere nella società italiana. Particolarmente significativo il contributo dell’Avvocato penalista Paolo Pirani, Componente Effettivo Organismo di Controllo UCPI: “A volte l’uso del corpo della donna è frutto di manipolazione mentale, ma quel tipo di violazione del consenso quasi una costrizione diventa condotta penalmente rilevante. Voglio concentrarmi sulla cultura del rispetto. A monte dobbiamo pensare che spesso la diversità diventa punto di rottura. Lo noto in tanti reati da codice rosso. Fino a quando non si riesce invece a riconoscere che quella diversità sia integrità (anche la differenza del modo di pensare di una donna come accettazione e integrazione del rapporto di coppia diventa un problema). Quindi uno spunto giuridico: l’atto persecutorio, lo stalking. In una relazione la decisione di interrompere un rapporto porta serve rispetto, accettazione della scelta altrui. Sennò c’è un’onda d’urto che di conseguenza coinvolgerà la vostra libertà. Bullismo? Tema a cui sono molto sensibile. Mi sono occupato spesso di bullismo. Spesso i bulli dietro lo schermo sono quelli che sono bullizzati nella vita reale. Dietro quel telefono si pensa che ci si è immuni da qualunque reato. Anche gli atti persecutori come lo stalking sono fatti attraverso un telefono, magari altresì minacciando quella persona con cui si chatta: se non manda fotografie a contenuto intimo/erotico possa succedere qualcosa, ma sappiate che è stato riconosciuto dalla nostra Cassazione condotte di violenza sensuale fino a 12 anni di reclusione anche tramite strumenti come telefono, schermo, online. Riflettete, voi studenti, su questo. La stessa gelosia non è più atto d’amore, significa rapporto malato. Spesso, la nostra categoria, si trova di fronte a fatti compiuti. Quando invece la società, attraverso anche convegni come questi, ha bisogno di anticipare l’atto compiuto. Scuole ed istituzioni devono lavorare sul fattore culturale, educativi, prima che si arrivi all’atto, alla denuncia”. Ed a proposito di giustizia, particolarmente ricco di effetto spunti, confronti, argomentazioni e riflessioni del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Civitavecchia, Alberto Liguori: “A volte si leggono slogan, ma gli standard di sicurezza sono lontani da quelli europei. Un professore una volta mi sussurrava: ricordati che la tua sicurezza termina quando invadi quella altrui. Alle nuove generazioni dico formatevi in questo momento perché non ne avrete altri, anche formazione di valori. Nasciamo maschilisti, convinzione errata, convinzione da combattere. Ci si muove solo in branco, nelle famiglie c’è violenza repressa che prima o poi esplode. Adesso basta, è tempo di darci un limite”. Particolare poi la chiave di lettura della scrittrice di fama nazionale Flaminia Bolzan, psicologa e crimiloga, che suggerirà come siano gli stereotipi quelli di abbattere. Così come la terminologia, l’importanza di chiamar professori e professoresse, studenti e studentesse e così via, aspetto sottolineato da Sonia Melchiorre, Presidente del Comitato Unico di Garanzia. Un confronto aperto con gli studenti che presto, anche nella sede di Civitavecchia, godranno dello Sportello d’Ascolto e completamente anonimo e protetto, come annuncerà Juri Taborri. 

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