MILANO – Un’Inter splendida quella che nel sabato sera di San Siro divora e demolisce il Como di Fabregas. Pressing alto, fame, cattiveria agonistica, calcio verticale e massima aggressione ad andar a prender altissime le trame del calcio lariano. C’è tanto, tanto calcio. Confezionano le catene come i quinti, chiudono gli attaccanti: Luis Henrique prima da una parte e Dimarco dall’altra, a segno Lautaro e Thuram. Gara già incanalata in piena ripresa, prima che l’Inter dilaghi: ancora a referto Calhanoglu, quindi da quinto a quinti per il massimo dell’estetica e del successo schiacciante dal punto di vista tattico per Dimarco per Carlos Augusto. Poker e 4-0, valanga nerazzurro a San Siro. Grande festa, divertimento, prova di forza e sorrisoni. L’Inter ritrova continuità dopo Pisa e torna ad inanellare striscia importante: adesso deve soltanto continuare così, prima o poi torneranno gli scontri diretti in cui dovrà dimostrar di saper uscire con risultato differente. Intanto va, momentaneamente, in testa davanti a tutti. Sorrisoni nerazzurri, decisamente musi lunghi in casa viola. Nell’anticipo che apriva sabato e 14° turno clamoroso ennesimo capitombolo della Fiorentina, crollata e ribaltata 3-1 al Mapei dal Sassuolo. Pur senza Berardi neroverdi orchestra brillante: Volpato, Muharemovic, Koné. Viola al tappeto. Nonostante quella settimana che post confronto Dzeko-tifosi doveva rappresentar ripartenza, quel pizzico d’ottimismo/chiarimento/supporto che lasciava trapelar l’episodio di Bergamo. Ecco perché in 3500 sostenitori in Emilia, ma niente da fare: adesso abisso. Soli 6 punti dopo 14 giornate, medie spettrali.

