VITERBO – Nella splendida cornice della Sala Alessandro IV, autentico gioiello del Palazzo dei Papi di Viterbo, si è svolto il secondo appuntamento del Belcanto Italia Festival 2025: una suggestiva versione di Carmen di Georges Bizet, eseguita a lume di candela, rendendo tutto più intimo e rarefatto, con un’atmosfera semplicemente magica, in occasione dei 150 anni dalla scomparsa del compositore.Protagonista della serata è stata il Mezzosoprano Gabriella Aleo, che – oltre ad avere il physique du rôle – ha offerto una presenza scenica magnetica e una pasta vocale di rara bellezza, restituendo tutta la forza sensuale ed indomabile di Carmen.Accanto a lei, il Soprano Anastasia Skënderaj ha dato vita a una Micaela delicata ma intensa, sostenuta da una vocalità raffinata e luminosa.
La sua interpretazione dell’aria “je dis que rien ne m’épouvante” ha suscitato un entusiasmo travolgente, con numerose richieste di bis.Il Tenore Stanislav Vypovskyi ha delineato un Don José drammatico e appassionato nonostante la giovanissima età, mentre il Baritono Zheyu Li ha vestito i panni di Escamillo con eleganza vocale e solidità interpretativa.La direzione musicale è stata affidata al Maestro concertatore Fabio Montani, che ha guidato la parte musicale con raffinatezza e sensibilità.
Le note storico-musicali introduttive sono state curate dal Tenore Roberto Cresca, direttore artistico del Festival, che ha accompagnato il pubblico in un percorso narrativo coinvolgente dedicato a Bizet e alla genesi di Carmen. Cresca ha inoltre firmato la visione generale dell’evento, confermando l’impegno del Belcanto Italia Festival nella valorizzazione del patrimonio operistico in dialogo con luoghi d’arte di straordinaria bellezza.Il pubblico, numeroso ed entusiasta, ha accolto la performance con prolungati applausi, suggellando una serata indimenticabile in cui musica, atmosfera e storia si sono fuse in un’esperienza unica.
Prossimo appuntamento il 4 gennaio con BAROCCHISSIMO nel gioiello barocco della chiesa del Gonfalone, con un repertorio interamente dedicato al periodo operistico barocco, sempre a lume di candela.

