Destini Champions, stasera Mou ritrova Conte – Feroce rivalità, oggi rispetto: il tempo mitiga, ma amici mai
Sport
10 Dicembre 2025
Destini Champions, stasera Mou ritrova Conte – Feroce rivalità, oggi rispetto: il tempo mitiga, ma amici mai

LISBONA – Due giorni mozzafiato di Champions League. L’ultimo turno dell’anno solare 2025. Se stasera i riflettori più prestigiosi verteranno tutti sul nuovo Santiago Bernabeu per la notte della stelle tra Real Madrid e Manchester City, la Coppa dalle Grandi Orecchie sussurra storie sempre storie su tutti i campi. A Lisbona, per esempio, dove in scena va una delle quattro italiane, il Napoli in casa Benfica. Ma la Capitale lusitana stasera sarà soprattutto teatro dell’incontro tra due che protagonisti che proprio no, non si sono mai voluti bene. Nemmeno sotto sotto. Sotto sotto c’è stima reciproca, forse. Senz’altro ai giorni d’oggi, acque decisamente più calme di un passato turbolento, a tratti pirotecnico, fatto di attacchi e schermaglie mediatiche, bombe che i tabloid oltremanica non vedevano l’ora d’assaporar prima e lanciar poi. Parliamo naturalmente di Antonio Conte e José Mourinho. Due vincenti, evidentemente. Mai perseguenti stile calcistico, bellezza, raffinatezza, espressione. E forse proprio per questo due ego che non si sono mai sopportati. Da quando Antonio, post Juve e nazionale, è sbarcato in Inghilterra alla ribalta. Gli anni di “Antonio Prime”, quando eredità un Chelsea ricostruito proprio dal Mourinho 2.0 a Stamford Bridge e la riportò a vincere la Premier. Quell’anno se ne dissero di tutti i colori. Dalle esultanze che Mou definì clown, alla risposta di Conte che sussurrò quanto e come a suo avviso dimenticando passato José soffrisse evidentemente di “demenza senile”. Fino alla bomba lanciata dallo Special One a Manchester, sostenendo come qualsiasi cosa accadrà non sarà mai squalificato per calcio scommesse, a differenza di qualcun altro. Per tutta risposta, in seguito ad un contrasto di gioco in un tesissimo Chelsea-United, finirono quasi testa a testa. Grida ad inveire d’Antonio, più elegante José, sempre Box Office. Che ha sempre preferito far parlare la lingua. José avviava la sua parabola discendente, dopo 15 anni e passa gloriosi, in prima linea, nell’elite. Qualcosa che nessuno gli toglierà mai, uno dei più grandi di sempre del nuovo millennio, forte di successi ad ogni latitudine e soprattutto trionfi in campo europeo che Conte non è mai stato in grado di raggiungere. Antonio, bacchettone e rigido, stessi principi, vincente solo in campionato. José, figura più universale. Inavvicinabile José, per uno delle presunta dimensione d’Antonio recidivamente fallimentare in Europa. Per entrambi il destino riserverà poi però la stessa avventura, prima Mou poi Antonio: Tottenham Hotspur. Entrambi riscontrarono le stesse difficoltà, fallirono e scaricarono. Forse da lì si sono trovati più vicini, nel pensiero, pur se a distanza. E già da anni si respira aria da disgelo. Parole d’apprezzamento di Conte, schermaglie ormai lontane. Fino a ieri, sala stampa a Lisbona. Cultura tattica altissima, elogia Mou. Non sono certamente io che debba descrivere chi sia José, la sua carriera parla per se stessa”, risponde Antonio. Insomma, rispetto. Relazione pacifica e rispetto. Stasera magari chi spera in un abbraccio e magari corposo ambisce a tanto, sicuramente troppo; una stretta di mano sentita, uno sguardo intenso a rievocare oggi con rispetto mille battaglie passate, forse sarà accontentato.  Rispetto sì, ma forse amici mai. Sena scomodare Antonello Venditti. Il tempo mitiga, stasera Benfica-Napoli.