ROMA – D’altronde quel nome di battesimo non poteva mentire. Amato ha bisogno di sentirsi.. Amato. Ed al tramonto della sua carriera, dall’alto di un CV che vanta e nutre 300 presenze tra Serie A, B, C tra professionisti, ha scelto l’amore. L’amore della sua gente.

Chiusa l’esperienza a Latina, a dir la verità più ad ombre che a vere e proprie luci, dopo la rescissione del contratto avvenuta a settembre scorso non è arrivata alcuna proposta che potesse del tutto evidentemente gratificarlo. Da quel gol straordinario alla Juventus con la maglia del Benevento, in orbita Napoli ma sempre in giro in lungo e largo calcando i campi di tutta la Penisola del calcio professionistico, il 32enne ha scelto di salutare il calcio nazionale per tornare dove tutto ebbe inizio.

In questo momento storico della sua vita, con una carriera che viaggia sul viale del tramonto, era proprio ciò di cui aveva bisogno. E non c’ha pensato due volte a dir di sì. Giocherà tra la sua gente, tra i suoi palazzi, tra i bambini e le scuole calcio. Giocherà in Promozione, quella laziale, quella capitolina, indossando i colori del Real San Basilio.

Che per l’occasione ha scelto l’accoglienza più blasonata della sua storia, dopo essersi assicurata un calciatore così: fuochi d’artificio a Roma est, Ciciretti in campo davanti alla sua gente svelato tra decine di bambini delle giovanili. Una scelta romantica, forse la più romantica. Ciciretti chiuderà