Ha lasciato strascichi eccome la sconfitta col Manchester City. D’altronde, quando ti chiami Real ed ambisce storicamente a primeggiare in tutto, perdere un confronto diretto con una big europea fa malissimo. E soprattutto rumore. C’è stata contestazione. Non forte o turbolenta, ma senz’altro brusii, fischi e qualche parola di troppo a Xabi Alonso all’uscita dal Bernabeu, stanotte.
La posizione dell’ex sfavillante tecnico del Leverkusen, tra i volti più quotati del nuovo che avanza, inizia seriamente a scricchiolare. Ma non è da oggi. Voci di corridoio si rincorrono, rapporto con le stelle mai decollato, soprattutto con quel Vinicius che non più inamovibile ha fatto capire che se diventasse un problema si farebbe da parte. E Florentino non l’ha presa bene. Il rapporto coi migliori, con le generazionali star galattiche, è sempre stato il minimo sindacale che Perez richiede ai suoi allenatori. Su questo Ancelotti senza rivali.
Che Perez si sia pentito? I cicli passano per tutti ed inseguendo nuovo che avanza per proiettarsi nel futuro, Florentino ha scelto Alonso chiudendo pure il Re Carlo 2.0. Forse non è Alonso l’uomo giusto per le nuove filosofie che avanzano, corrono e trasformano? Questo l’interrogativo. Malumori a Valdebas, secondo posto in Liga e settimo in Champions League con lezione da Guardiola. Tutti argomenti che non fanno altro che bollire. In un altro club non sussisterebbero queste tematiche, al Real è diverso: devi volare, primeggiare. Esprimendo, e col sorriso. Forse non ancora sul lastrico, ma senz’altro Alonso scricchiola.
