MILANO – Sarà domenica Scudetto. Mai giochi decisivi, ma comunque tante gare a livello di punti potenzialmente importanti. Fra qualche giorno partiranno tutte per la Supercoppa Italiana, ma è raro nella Serie A di oggi spesso e volentieri centellinata e distribuita giornata per giornata su tutto il weekend goder delle squadre favorite per la lotta al titolo finale tutte nella stessa giornata. Quantomeno le tre che, sulla carta, restano quelle costruite per arrivare fino in fondo: Inter e Napoli senza mai dimenticar Milan d’Allegri, con una competizione a settimana.
Si apre già proprio coi rossoneri impegnati alle 12.30 a San Siro col Sassuolo. Con Max e la sua esperienza, tutto è possibile. Clima disteso a Milanello, classico brindisi natalizio coi giornalisti, quindi neroverdi. Non c’è Leao ma fortunatamente Pulisic sì, è tornato e s’è visto subito, impatto devastante a Torino. Solito 352, davanti ancora chance per far sbloccare Nkunku.
Alle 15 è tempo della verità in campionato per l’ultima della classe, disperato scontro salvezza per la Fiorentina che a Firenze aspetta l’Hellas Verona. Ma soprattutto, in concomitanza, fari su Udine: arriva il Napoli di Conte, calendario fitto e contratto e tra assenze/infortuni solite difficoltà contiane ad affrontare il doppio impegno. Lezione Mou a Lisbona, ma rituffandosi nel pane quotidiano non si può sbagliare, diventa minimo sindacale richiesto ad Antonio. Solito 343 dell’ultimo mese svolta e ripartenza: Lukaku vicino ma non vicinissimo, davanti ancora Neres e Lang a supporto di Hojlund.
Alle 18 tocca all’Inter a Marassi, attenzione al Genoa che concede sì ma che con l’avvento di De Rossi ha cambiato registro e scoppia di salute. Per questo nessun turnover: davanti Chivu rilancia la Thula, in cabina di regia Zielinski per Chala, turco che Appiano spera di recuperare per la Supercoppa. Su Acerbi niente da fare: arrivederci al 2026 come mistero Dumfries. In serata il quadro lo chiude la Juve di Spalletti, a caccia di continuità e risposte importanti su campi difficile come chi sogna e non ha nessuna intenzione di svegliarsi, il Bologna di Italiano. Solo lunedì sera, Monday Night, la Roma all’Olimpico: in campionato ha perso un pizzico di terreno, ed occhio al Como di Fabregas.

