ROMA – Che la categoria degli arbitri italiani dei massimi livelli non stia vivendo il suo momento migliore, per la serie di errori grossolani che generano polemiche e veleni ogni fine settimana sui campi di Serie A, non è certamente un mistero. A questo contesto si aggiunge la ciliegina di oggi, lunedì 15 dicembre: il presidente dell’AIA, l’Associazione Italiana Arbitri, è stato deferito. Già, Antonio Zappi nella bufera: deferito dal Procuratore Federale Chinè. Una vicenda che affonda radici negli ultimi 12 mesi: ciò che gli viene contestato sono presunte pressioni (per l’appunto da comprovare) in ambito di composizioni e quindi nomine degli Organi Tecnici, pressioni che avrebbe esercitato e forzato nei confronti dei designatori di Serie C e Serie D, rispettivamente Ciampi e Pizzi. A novembre a Zappi era stata prospettata la possibilità di patteggiare, ma s’è rifiutato. Non si ritiene minimamente colpevole. La Procura ha chiuso le indagini e così si andrà di fronte al Tribunale Federale. Una vicenda che getta ancora benzina sul fuoco in un periodo storico come questo, per l’AIA e per tutta la classe arbitrale.

