ROMA – Una festa di Natale piena di affetto ma soprattutto di contenuti, quella della Lazio, una riunione a rilanciar quel senso e sapore familiare proprio in vista delle festività natalizie. All’interno di una delle stagioni più tempestose, sì, ma stavolta sorrisoni e abbracci col morale a mille per l’impresa di Parma: una di quelle vittorie che unisce e rafforza gruppo, costruisce mentalità, rinsalda ambiente e calciatori. Non capita tutti i giorni di vincere in trasferta in doppia inferiorità numerica. Una festa a Spazio 900, noto locale dell’Eur, in cui Sarri ha dichiarato ancora amore alla gente biancoceleste ma in cui, protagonista assoluto, è stato ancora patron Lotito. Contestatissimo dalla piazza, s’è detto fiducioso per tornar ben presto a far mercato, a gennaio, se la commissione dovesse dar l’ok fronte indice di liquidità. Un Lotito che però, oltre a sparar sul palco a voce alta la voglia di diventar la prima squadra della Capitale sottolineando che quella deve restar l’ambizione (con chiaro riferimento in classifica ai rivali della Roma che ieri stessa in concomitanza vincevano invece lo scontro diretto col Como e volavano in scia di Inter, Napoli e Milan, ndr), ha voluto sottolineare ancora una volta come la Lazio non sia in vendita. Scatenato, attaccherà la classe dei giornalisti al seguito del club senza far nomi, sostenendo come rilanciar voci di cessione o interesse esterno sia soltanto strumentalizzare contro la società. “Inscalabile – ribadirà, scandendo bene le sillabe – la Lazio non è in vendita”. Chiudendo le porte ai desideri della maggior parte dei sostenitori, che sognano da anni e anni che il patron venda definitivamente il club.

