Viterbo – Il percorso verso la candidatura a Capitale europea della cultura finisce al centro del dibattito in consiglio comunale. A sollevare la questione è l’assessora al Bilancio Elena Angiani, che ha evidenziato come la Regione Lazio non abbia ancora formalizzato l’adesione al comitato promotore, nonostante l’impegno annunciato in precedenza.
Un ritardo che, secondo Angiani, lascia spazio a interrogativi. «Durante il Festival dell’Economia della Cultura – ha ricordato – erano arrivate assicurazioni verbali da parte di rappresentanti regionali, ma a oggi manca ancora l’atto ufficiale di adesione al protocollo». L’assessora preferisce però non parlare di mancanza di volontà politica, attribuendo lo stallo a un semplice rallentamento amministrativo. «Confidiamo che si tratti solo di un passaggio burocratico e che la situazione si sblocchi rapidamente, così da poter proseguire l’iter previsto».
Nel frattempo, ha sottolineato Angiani, il lavoro sul progetto va avanti. È già stato affidato il servizio di promozione e si è conclusa una prima fase di raccolta delle proposte, attraverso una open call e un laboratorio di coprogettazione che ha coinvolto numerose realtà del territorio.
Più critica la posizione di Laura Allegrini, capogruppo di Fratelli d’Italia, che ribalta la prospettiva. «Non basta parlare di una delibera regionale in ritardo – ha affermato – il vero problema è che Viterbo è indietro sulla progettazione e non ha ancora chiarito quale sia il motivo forte della candidatura». Per Allegrini il tema identitario dovrebbe essere quello di “città del Conclave”, un elemento distintivo che, a suo avviso, rischia di essere rivendicato da altre città, come Arezzo, dove si svolse uno dei conclavi successivi alle vicende storiche viterbesi.
Di diverso avviso la sindaca Chiara Frontini, intervenuta per ridimensionare le critiche sui tempi e sull’impostazione. «Non siamo in ritardo – ha replicato – stiamo semplicemente prendendo il tempo necessario. E non è corretto affermare che la candidatura debba basarsi esclusivamente sul tema del Conclave o su un unico filone».
Il confronto resta aperto, mentre la corsa alla Capitale europea della cultura continua a intrecciarsi con visioni politiche e strategie differenti.

