Shock al convitto di Tivoli, studenti disabili umiliati e filmati di nascosto
Cronaca
19 Dicembre 2025
Shock al convitto di Tivoli, studenti disabili umiliati e filmati di nascosto

TIVOLI – Un episodio di cyberbullismo di eccezionale gravità ha scosso il Convitto nazionale Amedeo di Savoia Duca d’Aosta di Tivoli, istituto di lunga tradizione educativa. Nei giorni scorsi sono emersi video e immagini che ritraggono due studenti adolescenti con disabilità in contesti profondamente offensivi, privati e lesivi della loro dignità.

 

I materiali, diffusi nelle chat tra coetanei, non si limiterebbero a immagini umilianti ma sarebbero accompagnati da insulti e commenti violenti. A far emergere la vicenda sono stati gli educatori del convitto, che hanno individuato contenuti particolarmente inquietanti: in uno dei video una studentessa disabile viene ripresa durante le lezioni e le attività sportive, mentre viene derisa apertamente per le sue difficoltà con frasi crudeli e denigratorie.

 

Ancora più grave quanto accaduto a un altro studente disabile, filmato di nascosto all’interno del bagno, seduto sul water. Un gesto che rappresenta una violazione totale della privacy e del rispetto della persona. Secondo quanto emerso, le immagini dei due ragazzi sarebbero state montate insieme in un unico filmato, creato appositamente con l’intento di ridicolizzarli.

 

Di fronte alla gravità dei fatti, la rettrice dell’istituto, Alessandra Lorini, ha convocato immediatamente le famiglie delle vittime per informarli dell’accaduto e assicurare misure di tutela e protezione nei confronti degli studenti coinvolti.

 

A seguito dell’incontro, i genitori hanno presentato denuncia al Commissariato di Tivoli. I familiari della studentessa sono intervenuti già lunedì 16 dicembre, mentre il padre dell’altro studente ha formalizzato la denuncia il giorno successivo.

 

Le indagini, attualmente in corso, puntano a individuare i responsabili della realizzazione e della diffusione dei video e delle foto, oltre a ricostruire l’intera catena di condivisione dei contenuti. Gli investigatori stanno anche verificando quanti materiali siano stati prodotti e in che modo siano stati utilizzati i dispositivi elettronici, il cui impiego era stato vietato all’interno del convitto a partire dal primo settembre scorso.