VITERBO – Dopo oltre quattro decenni di abbandono e degrado, arriva una svolta per il grande edificio situato nel quartiere San Faustino, tra via Sant’Agostino, via Bellavista e via Lucchi. Il Comune di Viterbo ha deciso di intervenire direttamente avviando i lavori in danno per la messa in sicurezza dello stabile, vista la prolungata assenza di risposte da parte della proprietà.
L’intervento è stato affidato alla ditta Fiorillo di Viterbo, con un importo complessivo di poco superiore ai 16 mila euro. L’amministrazione procederà successivamente al recupero della somma nei confronti dei proprietari dell’immobile.
Lo stabile, inutilizzato da oltre 40 anni, è da tempo occupato abusivamente e segnalato dai residenti come rifugio notturno e presunto luogo di attività illecite. A ciò si aggiunge una situazione di forte degrado, con l’accumulo di rifiuti all’interno e gravi problemi strutturali. Dallo scorso marzo, a seguito della caduta di tegole dal tetto ormai deteriorato, sono state installate transenne lungo le facciate che affacciano su via Sant’Agostino e via Bellavista.
Numerose le segnalazioni e gli esposti presentati dagli abitanti della zona nel corso degli anni. Gli interventi delle forze dell’ordine e dei vigili del fuoco, tuttavia, si sono rivelati solo temporanei. Tutti i tentativi di impedire l’accesso abusivo allo stabile sono falliti, compreso l’ultimo, risalente allo scorso ottobre, quando una chiusura di fortuna del portone è stata divelta nel giro di poche ore.
L’amministrazione Frontini, dopo una lunga e complessa attività di ricerca per rintracciare i proprietari, ha inviato diverse diffide rimaste senza esito. L’impossibilità di intervenire su un bene privato, in assenza di un regolamento specifico approvato solo di recente in commissione, aveva finora frenato azioni più incisive. Ora, però, il Comune può procedere almeno con gli interventi più urgenti per la tutela della pubblica incolumità, a partire dalla messa in sicurezza della copertura e dalla chiusura definitiva degli accessi.
Tra i provvedimenti adottati figura anche un’ordinanza sindacale del 29 agosto scorso, nella quale si evidenziavano criticità legate alla caduta di materiali, alla presenza di rifiuti e all’accesso incontrollato di persone all’interno dello stabile, come documentato da vigili del fuoco, polizia e segnalazioni dei cittadini.
Considerata l’urgenza, i lavori sono stati affidati con procedura diretta alla ditta Fiorillo, che ha applicato un ribasso del 4% sull’importo a base d’asta. Nella cifra complessiva rientra anche un secondo intervento, sempre in danno, previsto in via Mura Saracene a Sant’Angelo di Roccalvecce, dove è stata riscontrata l’instabilità di una canna fumaria. Anche in quel caso la proprietà non ha ottemperato alle diffide comunali.
Situazioni analoghe, legate al degrado di immobili privati, restano numerose sul territorio comunale: dal crollo del muro in via della Pila a quello di via Genova, fino a strada Filante, a conferma delle difficoltà operative dell’amministrazione quando i proprietari non intervengono.

