RIHAD – Ancora una volta, come spesso accaduto negli ultimi anni, la lotteria dei rigori condanna l’Inter. Una folle e scriteriata lotteria, a dir la verità, costellata di grossolani errori, chiusa dal timbro d’esperienza che ripaga mesi d’attesa e trova modo d’entrar nel folklore bologna: Ciro Immobile, storica bandiera Lazio al tramonto felsineo, porta il Bologna in finale di Supercoppa Italiana.
Partita aperta, bella, imprevedibile: apre Thuram, pareggia Orsolini, nel secondo tempo occasioni ma i nerazzurri sciupano tanto e dagli undici metri vengono inesorabilmente puniti. A Chivu viene forse contestata la scelta dei rigoristi, così come cambi e gestione di Lautaro, così in forma, entrato troppo tardi; dall’altra parte notte florida per un Bologna alla conquista del Medio Oriente, notte che significa quinta finale negli ultimi anni per Vincenzo Italiano e la possibilità concreta di sognare un secondo trofeo addirittura prestigioso ed in terre così ricche e mediatiche come quelle saudite.
L’Inter centra il primo pari dell’anno nell’unica sfida che pari proprio non poteva finire, torna dunque a casa come la concittadina prematuramente quando in tanti in questo momento sognavano trofeo e rivincita con Conte. La finalissima col Napoli dunque la disputerà il Bologna: appuntamento a lunedì sera, può succedere di tutto.


