TORINO – Una vera e propria tassa per la Roma. L’Allianz Stadium si dimostra come sempre visita ostica, anzi di più. Cabala alla mano, quasi proibitiva. Roma quasi sempre sconfitta, lassù. Come spesso accade, magia del football, anche sotto Natale. Ancora una volta è quell’impianto a rovinare le festività dei tifosi giallorossi. Stavolta Roma sconfitta 2-1. Vince Spalletti, che nel complesso merita, Juve più compatta e frizzante che sa sfruttar al meglio varchi e pertugi: sblocca e stappa Conceicao, raddoppia Openda in piena ripresa. Il tap/in di Baldanzi la riaprirebbe, Yildiz stampa il palo, speranze fino alla fine ma nonostante il lungo recupero nulla da fare: sospiro bianconero, la Vecchia Signora fa filotto e vince la gara più importante di questa parte di stagione, consentendole d’arrivare ad una sola lunghezza dalla Roma di Gasp. Mano Spalletti, eccome. Una gara che sa da statement al resto del campionato: nessun volo pindarico per i giallorossi, risucchiati e richiamati a lottar per la Champions League, dove c’è a far la voce grossa la Juve di Spalletti. Oggi, con tutti i suoi limiti ed in un percorso appena partito, già squadra vera. Mano del suo allenatore, che oggi anche tatticamente ha saputo infilare Gasperini. Dagli altri campi spunta il passo indietro della Lazio, che quando si tratta di giocare e dominare spiega perché senza mercato Sarri sapientemente ha costruito una squadra più dura ed equilibrata che spumeggiante: Alberto e Milinkovic lontani ricordi, si impatta all’Olimpico con la Cremonese, poche idee e sempre prevedibili per scardinar la ferrea resistenza dei grigiorossi di Nicola.
