VITERBO – La festa finale al Rocchi è tutta gialloblu. Incredibile ma vero. Dalle ceneri risorge la Viterbese che centra una vittoria, soltanto qualche settimana fa, inimmaginabile, quella nel derby col Civitavecchia. Finisce uno a zero, basta il rigore di Manoni, la Vecchia resta in inferiorità numerica, gioca un derby in tinta unita con tutta l’ultima settimana nerazzurra ed esce anche in questo caso a mani vuote.
Effetto Camilli. Già. Come per miracolo la Viterbese centra il secondo successo consecutivo, ambiente rivitalizzato dal ritorno dello storico patron, Gardini in panchina e l’orgoglio dei ragazzi (dopo settimane tumultuose e senza stipendi) fanno il resto e regalano alla tifoseria la gioia più grande del 2025/26. Impensabile, soltanto due settimane fa. Pressing alto e grande coraggio, Leoni premiati dagli undici metri, altri tre punti pesantissima. Per la piazza, ma pur per la classifica. C’è speranza, coi leoni che fanno clamoroso balzo in avanti ed escono addirittura dalla zona playout. Dall’inferno al purgatorio, salto dantesco, nel giro di quattro giorni se consideriamo il colpo infrasettimanale in casa dell’Aurelia Antica Aurelio. Un regalo di Natale confezionato, scartato, celebrato.
Dall’altra parte musi lunghi, lunghissimi. Per una Vecchia che poco più su di queste parti, beffato all’ultimo respiro a Soriano, domenica scorsa apriva una settimana letale, devastante, capace di macchiare un percorso lungo mesi. Una squadra anche oggi spenta, colpita, sembrava una macchina ingolfata od uno stesso pugile che, incassati a sorpresa colpi durissimi ma non letali, al momento di difficoltà non è stato capace di rialzarsi. Terza sconfitta consecutiva, non poteva sussister Natale peggiore in casa nerazzurra. L’Aranova scappata, Vecchia che scende addirittura in sesta posizione, fuori dalla zona playoff. Incredibile ma vero: sembra incubo, ma pura realtà.
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