MILANO – Non sarà stato il modo in cui l’ex allenatore oggi lanciatissimo giovane presidente avrebbe voluto annunciarlo. André Villas Boas, AVB, massimo vertice del Porto. Con un colpo alla De Jong, sognava massimo riserbo, sognava di svelare nuovo volto a sorpresa davanti al Dragao per effetto stupore, incredulità, cinematografico. Così non sarà, perché come corrono le notizie nei corridoi del calciomercato ai tempi del 2025, non è più stato possibile. Cambio di strategia: andava anticipata la concorrenza prima di rischiare intromissione, non appena ricevuta la parola immediatamente tempo di annunciare. Prima di Natale, comunque, come se fosse un regalo di festività a tutti i tifosi del Porto. Il ritorno di Thiago Silva. A 41 anni gioca ancora, non ha ancora alcun desiderio di smettere, sente ancor di poter dir la sua ed a grandi livelli. Tornato in patria per chiudere con la Flu, il club ha fatto altre scelte mentre lui si sentiva ancora vivo, eccome. E quindi ha rimesso tutto in discussione. Anche la possibilità di tornare in Europa: sarà Porto, primo club europeo, prima d’approdare al Milan. Più di qualcuno, con l’infortunio di Gabbia e le sconfortanti prestazioni di De Winter, l’aveva accostato proprio ai rossoneri. Qualcosina c’è stato, amico del mentore Max Allegri, ma la società ha fatto altre scelte. Che Max gradisse il suo ritorno, pure a sei mesi e per il presente, esperienza potenzialmente determinante e condottiero avvolto dai due braccetti di un linea a tre, non è un mistero. Ma il club, come Thiago, hanno fatto altre scelte. Non c’è stata scintilla e quel ritorno romantico soltanto sorseggiato a cui non è mai corrisposta, per quanto ci risulta, vera e propria trattativa, non s’è verificato. Tramonto romantico per Thiago, sì, ma non a Milanello: sarà in terra lusitana, sarà al Dragao, sarà ad Oporto.

